Caso poligono. Il Comune attende il Tar

Il comitato "Sotto la paina" di Gavardo ha presentato un ricorso al Tar di Brescia contro il Comune riguardo alla convivenza con il Tiro a segno. La sentenza precedente ha evidenziato discrepanze nei livelli di rumore, portando a una nuova verifica. I residenti contestano la mancata comunicazione e chiedono accertamenti più approfonditi. La situazione potrebbe protrarsi, con l'obiettivo di garantire il diritto alla salute.

Caso  poligono. Il Comune  attende il Tar

Caso poligono. Il Comune attende il Tar

Ci vorranno almeno una ventina di giorni per conoscere l’esito del ricorso al Tar di Brescia presentato dal comitato “Sotto la paina“ di Gavardo contro il Comune nell’annoso caso della difficile convivenza con il Tiro a segno. Il 24 febbraio 2023 i giudici avevano riconosciuto che anche il poligono deve rispettare i limiti della zonizzazione acustica comunale di Gavardo, cosa non avvenuta secondo le rilevazioni effettuate in passato dal Comune tramite Arpa e dai residenti in modo indipendente. La sentenza, passata in giudicato senza che nessuno l’abbia impugnata, ha dato il via a una nuova verifica del rispetto dei limiti alle emissioni sonore da parte del Comune che, secondo il ricorso dei residenti, non vi adempirebbe correttamente. Le misurazioni effettuate da Arpa il 16 e 26 novembre nonché il 2 dicembre 2023 hanno rilevato livelli di rumore inferiori rispetto al piano di zonizzazione, in contraddizione con i precedenti test di Comune e residenti.

Gli abitanti contestano la mancata comunicazione dell’avvio del procedimento, che avrebbe leso il diritto di partecipazione, e quindi la nullità degli accertamenti per violazione del contraddittorio ma anche per l’aleatorità dei test. Secondo il comitato, sarebbero inoltre stati necessari accertamenti in continuo, come suggerito da Arpa al Comune nel 2019. Ora si vedrà se i giudici daranno nuovamente ragione al Comitato. Ma è certo che la vicenda non finirà qui, perché c’è tutta l’intenzione, da parte dei residenti, di andare fino in fondo per garantire il loro diritto alla salute, a meno che non ci siano passi in avanti per spostare il poligono in un’altra zona, secondo il progetto di cui si parla da anni, ma che per ora non ha trovato finanziamenti.

F.P.