Campione d'Italia: stipendi dei croupier "salvati" dal super franco

Continua la trattativa tra sindacati e Casinò, l’azienda fa valere il cambio più favorevole rispetto al passato

Campione d'Italia

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Campione d'Italia (Como) -  Prosegue a oltranza la trattativa tra proprietà e sindacati per trovare un accordo sul nuovo contratto colletivo del Casinò Campione d’Italia, la cui sottoscrizione è imprescindibile per poter poi procedere alle riassunzioni. Certo rispetto ai vecchi contratti della casa da gioco i 3.600 franchi previsti come stipendio base, con la possibilità di incrementi fino al 10% a seconda delle mansioni, sono lontani anni luce rispetto al vecchio contratto che prevedeva 6mila franchi al mese per i croupier. Raggiungere un accordo non sarà facile, ma non è neppure un’impresa impossibile considerando che i vecchi stipendi, pagati fino al 2009 quando la casa da gioco entrò in crisi e fu costretta ad applicare la cassa integrazione, non tenevano conto del super franco che ha completamente cambiato le carte in tavola. 

Quando il cambio era a 1,65 lo stipendio era infatti pari a poco più di 3.600 euro, più o meno l’offerta economica che in queste settimane l’amministratore unico, Marco Ambrosini, a sottoposto alle parti sociali. Dal canto loro i sindacati hanno eccepito che siccome Campione è formalmente in Italia, ma di fatto in Svizzera per posizione e costo della vita, i nuovi stipendi dovrebbero essere in linea con quelli medi del Canton Ticino dove la media è di 6mila franchi e la soglia di povertà per una famiglia è fissata al di sotto dei 3.500.

Un problema annoso quello del tasso di cambio che negli ultimi quindici anni, per colpa dell’apprezzamento dell’economia elvetica, è passato da 1,65 a 1,06. E il tasso di cambio ha influito, negativamente, anche sui costi della casa da gioco che ha sempre incassato in euro e pagato in franchi. Fino al 2009 a dare una mano ai conti ci pensava il cambio euro-franco che valeva in media 1,51, negli anni successivi si è andati incontro al deprezzamento che ha portato le due monete ad avvicinarsi a 1,25 per poi arrivare nel gennaio del 2015 quando la Banca Nazionale Svizzera ha deciso di abbandonare il sostegno alla propria divisa, a un franco talmente forte da valere più dell’euro. Applicando le fluttuazioni del tasso di cambio ai conti del Casinò si scopre che se le uscite nel 2010 erano pari a 98 milioni di franchi svizzeri che però al cambio valevano 68 milioni di euro e quindi erano pienamente sostenibili, l’anno successivo a parità di uscite non lo erano più. 

Nel 2009 i 100 milioni di euro che rappresentano il bilancio dell’azienda erano pari a 151 milioni di franchi svizzeri, mentre nel 2016 in virtù del cambio pari a 109, con una differenza di ben 42 milioni. Lo stesso valeva per il personale che in monte stipendi arrivò a incidere per 60 milioni di franchi l’anno.