Effetto casinò, Campione fa crac

Buco insanabile nelle casse del municipio dell’exclave: dichiarazione di dissesto e da Roma arriva il commissario

Carabinieri davanti al casinò

Carabinieri davanti al casinò

Campione d'Italia (Como), 7 giugno 2018 - A un anno dalla sua elezione il sindaco Roberto Salmoiraghi si trova probabilmente a dover assumere la decisione più difficile: dichiarare il dissesto finanziario del Comune. Le avvisaglie c’erano già da tempo: la crisi del Casinò ha impedito di chiudere il bilancio e già nell’ultimo consiglio comunale, una settimana fa, si era annunciato il tentativo disperato di salvare i conti, pronti anche a dichiarare default.

Adesso quel momento è arrivato e oggi a mezzogiorno in municipio la maggioranza dovrà votare l’impossibilità di andare avanti dal punto di vista contabile. E siccome a Campione l’amministrazione non è stata in grado di approvare il bilancio di previsione, la cui scadenza è fissata improrogabilmente alla fine del mese di maggio, si prepara l’arrivo di un commissario che non sarà nominato dal prefetto, visto lo status speciale dell’exclave, ma direttamente dal Ministero dell’Interno. La dichiarazione di dissesto congelerà la scadenza del bilancio, mettendo in moto una procedura del tutto diversa. Verrà chiesto al Comune di contribuire al suo risanamento attraverso l’adozione di provvedimenti eccezionali. Andrà approvato un nuovo bilancio, basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali (Imu, addizionale comunale, la tassa rifiuti) saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge, basato, inoltre, sul contrasto all’evasione e sul contenimento di tutte le voci di spesa.

Cosa vuol dire spese comunali? Significa innanzitutto personale, e la legge prevede che gli impiegati comunali devono essere nella misura di 1 ogni 93 abitanti. E proprio i 103 dipendenti, senza stipendio dallo scorso febbraio, sono quelli a rischiare di più. Il Comune infatti conta poco meno di duemila abitanti e per mandarlo avanti non servono più di 25 dipendenti, stando ai termini di legge. Tutti gli altri rischiano di essere posti in mobilità come esuberi. Il Comune è altresì tenuto a contribuire all’onere della liquidazione in particolare con l’alienazione del patrimonio disponibile non strettamente necessario all’esercizio delle funzioni istituzionali. Cosa che a Campione da tempo sono già pronti a fare con l’alienazione, già prevista, degli oltre cento appartamenti di proprietà comunale e di alcuni terreni edificabili, oltre a Villa Mimosa, che fino a sei mesi fa doveva trasformarsi in una casa da gioco riservata al pubblico cinese proprio di fronte al Casinò e invece servirà a pagare i debiti.