
La merce recuperata nell’appartamento
Abitazioni scelte con cura, isolate, senza cani e impianti di allarme, senza vicini di casa che avrebbero potuto dare l’allarme. Furti commessi in serie da una banda di sei sudamericani, arrestati dalla Squadra Mobile di Como al termine di un’indagine durata poco più di tre settimane e partita dal frame di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso la targa di una delle auto utilizzate per i colpi. Arrivando a ricostruire una associazione a delinquere finalizzata a commettere furti in abitazione tra Lombardia e Piemonte. Lunedì mattina, cinque sono stati trovati in un appartamento preso in affitto a Monza, il sesto mentre acquistava un paio di scarpe in un centro commerciale. All’appello mancherebbe ancora un complice. In carcere, in esecuzione di un fermo disposto dal sostituto procuratore di Como Alessandra Bellù, sono finiti quattro cileni, Miguel Angel Matus Gonzales, 34 anni, Luis Alexis Dotes Perez, 23 anni, Felipe Antonio Vera Guerrero, 30 anni, Gonzalo Andres Munoz Madrid, 32 anni, un argentino, Patricio Juan Carlos Gangas Gomez, 33 anni e un cubano, Juan Daniel Romero. Senza fissa dimora, "soggetti fantasma" li ha definiti il Questore Marco Calì, ma già con precedenti. Le indagini, iniziate a gennaio, hanno potuto ricostruire una "struttura stabile, organizzata e solidale", che agiva nello stesso modo: tre persone per ogni furto che, una volta arrivate in posto con auto a noleggio, si accertavano che i proprietari fossero assenti, si calavano sul volto passamontagna, forzavano una finestra ed entravano. Il primo furto è stato commesso a Como il 27 gennaio, il giorno dopo ancora a Como e a Comezzano nel Bresciano, il 29 a Cantù e a Casalbuttano nel Cremonese, il 30 a Varallo Pombia, provincia di Novara, dove è stata anche sottratta una pistola, il 31 a Mezzanino Pavia, il 1° febbraio a Brebbia e Sesto Calende provincia di Varese. Nell’appartamento di Monza è stata trovata una quantità enorme di refurtiva.
Paola Pioppi