
Carabiniere
Novedrate (Como), 27 giugno 2018 - La nascita del bambino dei vicini di casa, poco più di un anno fa, era stata la causa scatenante di una serie di minacce e reazioni violente da parte dell’uomo, che riteneva di essere disturbato nella sua quiete, tali da rendere infernale la vita dei genitori del piccolo. Urla, molestie ripetute, minacce e azioni di disturbo. Fino a spingere le vittime a denunciarlo, segnalando il malessere e lo stato di ansia costante che quella convivenza forzata stava loro generando.
Ora l’uomo, C.F., 42 anni di Novedrate, è stato raggiunto da una misura cautelare che gli impone il divieto di dimora in quello stesso condominio in cui si sono consumate le condotte, e di avvicinamento delle parti offese. In pratica, gli è stato imposto di abbandonare la sua abitazione, come prevede il codice di procedura penale in caso di stalking condominiale. Il gip di Como Carlo Cecchetti, su richiesta del sostituto procuratore Valentina Mondovì, ha applicato il provvedimento, unico possibile nell’ottica di una immediata tutela delle vittime. Per contestare questo genere di reato sono sufficienti due episodi di molestie: ma in questo caso, le condotte contestate a C.F. sarebbero iniziate nel giugno dello scorso anno, poco dopo la nascita del bimbo, e mai cessate.
Così i genitori si sarebbero trovati a fare i conti con colpi ripetuti sul pavimento, tali da rendere insopportabile la loro permanenza in casa, ma anche da creare spavento nel bimbo. A questo si aggiungevano urla e minacce provenienti dal piano superiore, rumori prodotti con oggetti pesanti. I due coniugi si sono rivolti inizialmente all’amministratore, nel tentativo di far cessare questo calvario senza procedere per vie legali, ma alla fine non gli è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri. L’indagine svolta dai militari di Cantù, ha raccolto documenti, certificati medici attestanti lo stato di ansia derivante da questa situazione, testimonianze di altri vicini. Tutto prodotto alla Procura di Como, che ha ritenuto necessario intervenire per proteggere l’esistenza quotidiana delle vittime di queste condotte, e del bambino. Nei prossimi giorni C.F. sarà interrogato dal giudice, al quale potrà fornire la sua versione di ciò che gli viene contestato.