Cantù, centro islamico: battaglia legale contro la Giunta leghista

Il Consiglio di stato dà ragione all'associazione Assalam. Ora la parola al Tar

I responsabili dell’associazione Assalam di Cantù

I responsabili dell’associazione Assalam di Cantù

Como, 9 febbraio 2023 - Anche se il contenzioso con il Comune è tutt’altro che risolto possono tirare un sospiro di sollievo i responsabili dell’associazione Assalam di Cantù, e insieme a loro tutti i musulmani che partecipano alle attività del centro islamico di via Milan, che hanno incassato il parere favorevole del Consiglio di Stato. Nella causa infinita contro l’amministrazione comunale guidata dalla Lega, che chiedeva l’esproprio del magazzino acquistato dagli islamici e la sua acquisizione al patrimonio comunale, perché contrariamente alle prescrizioni del Pgt verrebbe utilizzato anche come luogo di preghiera, il collegio ha rinviato la decisione a un nuovo giudizio di fronte al Tar. "La fondatezza della pretesa dell’ente di acquisire il possesso del bene e trascrivere l’acquisto nei registri immobiliari è condizionata alla definizione del rapporto amministrativo inerente la richiesta di permesso di costruire per l’insediamento di un luogo di culto». Una richiesta che secondo il legale dell’associazione, Vincenzo Latorraca, fu presentata fin dal 2014, e sottolinea la rilevanza dell’esercizio della libertà religiosa, costituzionalmente garantita. "Riteniamo importante sottolineare che il Consiglio di Stato ha evidenziato due punti fondamentali – spiega Latorraca che è anche capogruppo del centrosinistra in Consiglio comunale – in primo luogo, l’assoluta rilevanza della libertà di culto e, in secondo luogo, la necessità di attendere l’esito del giudizio avanti al Tar per stabilire la fondatezza della pretesa dell’ente, dato che sin dal 2014 era stato richiesto il rilascio del permesso per luogo di culto, negato esclusivamente sulla scorta della legge regionale successivamente dichiarata costituzionalmente illegittima".