
Il progetto è promosso dall’associazione Down Verso
Cantù (Como), 16 aprile 2015 - Mai come in questo caso è più importante il viaggio che la meta: la prima esperienza di vacanza lontano da casa per un gruppo di ragazzi down che da Cantù attraverserà l’Italia, per divertirsi e far capire che la barriera della diversità non esiste. Il racconto del viaggio diventerà un diario filmato, con l’ambizione di tradursi poi in un film che racconterà le ansie, le speranze e i pensieri dei quattro giovani protagonisti di questa singolare esperienza. Il progetto è promosso da Down Verso, associazione attiva da anni sul territorio, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di rendere il più autonomi possibile i ragazzi e le famiglie che convivono con la sindrome di Down.
«Si tratta dell’ultima tappa di un viaggio iniziato in realtà molto tempo fa – spiegano Marianna Cattaneo, Davide Livio e Varonica Bestetti, che armati di telecamere seguiranno i loro amici nel loro viaggio per lo Stivale – Abbiamo partecipato al progetto «Le chiavi di casa» cofinanziato dalla Fondazione Comasca e abbiamo pensato all’esperienza del viaggio da raccontare attraverso un documentario. Una metafora per dire che anche la disabilità può diventare autonomia». Dieci giorni di riprese per documentare e portare sul grande schermo l’esperienza di chi ce l’ha fatta e magari sfatare qualche luogo comune sulla disabilità. «Abbiamo scelto il titolo «Apocalypse Down», che fa il verso al celebre capolavoro di Francis Ford Coppola ma ne stravolge il senso in positivo perché ci sembra necessario inaugurare una nuova era – proseguono i ragazzi alla vigilia della partenza - pianificare una rinascita che possa includere anche la diversità. La fine delle strutture che isolano ed emarginano la differenza in favore di una rinascita più includente, consapevole e normalizzante». Apocalypse Down è un film low budget nato dall’idea dell’educatrice e regista Marianna Cattaneo, sostenuto dalla volontà dell’associazione Down Verso, dall’equipe del progetto Autonomia, da Fondazione Comasca, dal lavoro volontario degli operatori, da alcune aziende che hanno fatto da sponsor e dal contributo organizzativo delle famiglie dei ragazzi. La prima tappa del viaggio sarà a Milano, in visita alla Cooperativa «Il Germoglio», poi si partirà alla volta di Torino, per visitare CasaOz e Caffè Basaglia, da lì a Livorno al Parco del Mulino, poi a Modena alla Lanterna di Diogene, altra tappa a Verona alla «Fondazione più un di un sogno», fino all’epilogo a Pordenone, il tre maggio, alla Casa del Sole.