Cure in Canton Ticino, Campione d'Italia chiede aiuto a Roma

Il sindaco Canesi insieme al ministero degli Esteri sta cercando di spingere il Pirellone a riconoscere tutte le spese mediche dei residenti

Roberto Canesi, sindaco di Campione d'Italia

Roberto Canesi, sindaco di Campione d'Italia

Campione d'Italia - Si tratta sui tavoli della politica, in Regione a Milano ma anche a Roma attraverso i buoni uffici del Ministero degli Esteri, ma è stato preparato anche un ricorso al Tar per ora presentato dai privati, per permettere ai residenti di Campione d’Italia di continuare a farsi curare negli ospedali e nelle cliniche del Canton Ticino. Un affare che vale alcuni milioni di euro l’anno al centro di una querelle con il Pirellone che nei mesi scorsi ha varato un regolamento che impone ai cittadini dell’exclave di curarsi oltreconfine, ovvero in Italia, per tutte le prestazioni che non sono caratterizzate da urgenza.

Fosse stato per la Regione, che un paio di anni fa presentò una richiesta di rimborso nei confronti del Comune di 87 milioni di euro a fronte dei rimborsi versati dal 2005 per coprire le spese mediche in Svizzera dei campionesi, il nodo sarebbe stato ancora più stretto. Per fortuna insieme al buon senso è prevalsa la constatazione che l’elisoccorso dall’Italia non può sorvolare il territorio della Svizzera che è uno stato extra Ue. "Preservare le peculiarità dell’assistenza sanitaria campionese e continuare a offrire ai cittadini risposte adeguate alle esigenza di tutela della salute è l’impegno prioritario dell’amministrazione comunale di Campione d’Italia - spiega il sindaco, Roberto Canesi che non ha mai smesso di trattare con Regione e Governo, anche se in via cautelare ha presentato un ricorso al Tar contro il provvedimento - Abbiamo avviato un confronto con il coinvolgimento attivo dei rappresentanti politici, locali e nazionali, e che ha portato all’importante decisione condivisa di costituire un apposito tavolo tecnico-istituzionale, italo svizzero, attorno al quale far sedere tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione dell’assistenza sanitaria campionese perché venga individuata una soluzione operativa che, pur nel rispetto delle prescrizioni nazionali e regionali, tenga in debito conto le peculiarità dell’exclave e le difficoltà nell’erogazione di ogni servizio pubblico".

Non è stato solo il Comune a muoversi, nei giorni scorsi l’avvocato Barbara Marchesini, che vive e lavora in paese, ha presentato un ricorso al Tar contro la delibera regionale. "La Giunta Regionale ha adottato il provvedimento in aperta violazione dei dettati normativi statali e costituzionali e dell’accordo bilaterale sottoscritto con la Confederazione elvetica - spiega – la cui redazione è stata resa necessaria dall’eccezionale peculiarità territoriale del Comune di Campione d’Italia. Peculiarità che sembra essere stata dimenticata".