Casinò di Campione d'Italia, il piano non decolla

Il sindaco di Campione costretto a rinviare dopo i rilievi di un consigliere

Un croupier del casinò di Campione d’Italia

Un croupier del casinò di Campione d’Italia

Campione d'Italia (Como), 21 luglio 2018 - E' iniziata una lotta contro il tempo a Campione d’Italia per il piano di ristrutturazione industriale e finanziaria del casinò che una volta approvato dal consiglio comunale andrà presentato al Tribunale di Como entro il prossimo 25 luglio. "Il casinò è in situazione di crisi che ha portato il magistrato a chiederne il fallimento – ha spiegato il sindaco Roberto Salmoiraghi nella seduta del consiglio comunale che si è riunito giovedì sera –. Ci sono diverse opzioni sul tavolo: potrebbe non chiudere subito e nominare un commissario, ma per salvare la nostra comunità dobbiamo approvare questo piano che tutela l’unica azienda oggi presente in paese. Se non votiamo la casa da gioco verrà di sicuro dichiarata fallita e andremo incontro a conseguenze imprevedibili".

Praticamente l’ultima chance in un paese dove la fortuna ha sempre contato tanto. "Noi siamo chiamati a fare la nostra parte e sperare che il magistrato ritenga valido il piano. Si tratta di un progetto di risanamento che abbraccia un arco temporale di cinque anni e ci impone di cambiare la convenzione che legava il Comune alla casa da gioco. Il piano pregresso prevedeva che il casinò versasse ogni anno al Comune una quota di dieci milioni di euro e si impegnasse a versarne altrettanti dilazionati, ma la sua applicazione spetta al commissario liquidatore che è stato nominato dal Ministero dell’Interno (si tratta della dottoressa Angela Pagano responsabile del settore finanziario della prefettura di Como che era già stata commissario a Campione una decina di anni fa, ndr). Il nuovo piano prevede versamenti per 2 milioni di euro nel 2018, 2 milioni e 600mila euro per il 2019, 4 milioni per il 2020 fino ad arrivare a 9 milioni nel 2022. Come si può intuire siamo di fronte a sacrifici durissimi, ma non abbiamo alternativa". L’unica speranza, secondo il sindaco, è che la casa da gioco aumenti la sua produzione. "Il piano si basa su incassi per 82 milioni di euro, una previsione che mi sembra molto prudenziale. A l 30 aprile del 2018 i debiti del casinò erano di 132 milioni di euro e quelli del Comune pari a 15 milioni, compresi gli stipendi non pagati".

"Senza aiuti da parte del Ministero dell’Interno e dell’Economia non si va avanti. Il 1 agosto mi recherò a Roma per incontrare il Capo Gabinetto del Ministero dell’Interno al quale ribadirò che pur in situazione di dissesto non possiamo essere accomunati agli altri Comuni italiani. Non possiamo gestire un’amministrazione complessa come quella di Campione con appena 21 dipendenti (oggi sono 103, ndr), vogliamo ripartire da zero, ma con stabilità".

L'unico a opporsi al sindaco è stato il consigliere di maggioranza Michele Canesi, già molto critico in passato. "Stiamo parlando di una delibera di cui non abbiamo i contenuti precisi, visto che siamo in possesso solo di alcune bozze del piano, che verrà votata anche da consiglieri che potrebbero essere in conflitto d’interesse visto che sono dipendenti o parenti di dipendenti. In più questo piano toglierebbe le risorse basilari per garantire le risorse essenziali ai cittadini di Campione, come la raccolta rifiuti". Anche per questo il voto sul provvedimento è stato rinviato, ma il tempo stringe.