Cadorago, Valentina assassinata da Marco con 58 coltellate: "Lei lo ha amato fino all’ultimo"

Il femminicidio del luglio 2022, le motivazioni della sentenza. Per i giudici la giovane provava sentimenti di trasporto e affetto nell’ambito di una relazione stabile

Marco Campanaro e Valentina Di Mauro

Marco Campanaro e Valentina Di Mauro

Cadoargo (Como) – “Valentina Di Mauro era legata a Marco Campanaro da una stabile relazione affettiva, ma è stata anche una persona che lo ha aiutato nel trovare un supporto psichiatrico o psicologico, e che fino all’ultimo ha dimostrato un forte sentimento d’amore nei suoi confronti".

Parole con cui i giudici della Corte d’Assise di Como – che il 17 maggio hanno condannato Campanaro, 38 anni, a 22 anni di reclusione per l’omicidio della convivente – nelle motivazioni della sentenza raccontano il rapporto che c’era tra loro. Ma non solo: il trasporto e l’affetto che la giovane vittima ha avuto fino all’ultimo per il compagno emergono anche "dal manoscritto rinvenuto sul comodino e dalla frase udita dai vicini di casa durante le ultime fasi dell’azione omicida, in cui la vittima si rivolgeva al suo aggressore chiamandolo “amo“. Ma nonostante ciò, concludono i giudici, "Valentina Di Mauro è stata uccisa con 58 coltellate" a soli 33 anni.

Per questa "azione di particolare gravità", l’imputato non ha ottenuto il riconoscimento delle attenuanti generiche prevalenti, anche a fronte di un "corretto comportamento processuale", e la sua pena non è stata calcolata al minimo, pur applicando la diminuzione per la parziale infermità di mente stabilita dal perito psichiatrico. La Di Mauro, aggiungono i giudici, "è morta dopo gratuite sofferenze" e se è vero che Campanaro ha aperto la porta ai carabinieri al loro arrivo, "non lo ha fatto quando stavano bussando i vicini, che forse avrebbero potuto salvare la vita della donna". Per questo la Corte d’Assise non aveva ritenuto congrua la richiesta di condanna a 15 anni avanzata dal pubblico ministero, portandola a 22. Allo stesso tempo, è stata esclusa l’aggravante della crudeltà, nonostante le 58 coltellate inferte in preda a una "rabbia narcisistica", in quanto "incompatibile con il vizio parziale di mente riscontrato all’imputato".

L’omicidio era avvenuto il 25 luglio 2022 nell’abitazione di Cadorago dove la coppia conviveva: in piena notte, dopo una serata tranquilla, l’uomo si era alzato, aveva preso un coltello e ripetutamente colpito la propria compagna. Le grida erano state sentite dai vicini, che invano avevano cercato di farsi aprire la porta per intervenire.