
I soccorsi nel giorno dell’investimento
Cadorago (Como), 1 giugno 2017 - Nessuna colpa per la morte di Paolo Tettamanti, il pensionato di 68 anni di Como, finito sotto al treno lo scorso 18 aprile, alla stazione Trenord di Caslino al Piano. Il sostituto procuratore di Como, Mariano Fadda, ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto a carico di ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo, richiesta accolta dal gip Maria Luisa Lo Gatto.
L’incidente era avvenuto alle 10 del mattino, davanti a diverse persone, che avevano visto l’uomo avvicinarsi al passaggio a livello già abbassato, per l’imminente arrivo in stazione del convoglio proveniente da Como. Tettamanti, non si è mai chiarito per quale motivo, ha attraversato i binari nonostante la pericolosissima vicinanza della locomotiva, ed era stato urtato, morendo sul colpo. Pochi attimi prima aveva parcheggiato la sua auto dalla parte opposta della strada, pagato il tagliando di sosta, e poi si era diretto in fretta verso la stazione.
Non si è ma riusciti a chiarire se dovesse prendere un treno su una delle banchine interne, temendo di essere in ritardo, ma il suo gesto era stato istantaneo e irrimediabile. Il convoglio lo aveva urtato con violenza, nonostante la velocità ridotta al minimo per l’arrivo in stazione. Dopo aver ricostruito tutto ciò che era possibile di quell’investimento, indagando contro ignoti per arrivare a individuare un eventuale profilo di responsabilità, il magistrato ha ritenuto che non ci fosse colpa per quella morte, causata dalla condotta improvvisa della vittima, non prevedibile e non evitabile, nel momento in cui il treno si trovava già a quella distanza minima dal pedone, rispettando tutte le misure di sicurezza previste.
Èinvece ancora aperta l’indagine per un’analoga morte avvenuta alcuni giorni prima, quando un passeggero di 52 anni di Milano, Alessandro Rossi, era rimasto incastrato nella porta di un convoglio, e trascinato per alcuni chilometri. Alla stazione successiva, era arrivato dilaniato, con la gamba ancora incastrata tra le porte del vagone. Ricostruire questa dinamica, che non è stata ripresa da nessuna telecamera, e capire cosa sia accaduto, si sta rivelando molto più complesso. Anche in questo caso, l’indagine per ora sta procedendo contro ignoti.