
La funivia, eterna incompiuta che avrebbe dovuto collegare Campione con la cima, abbattuta dopo quarant’anni
Lanzo d'Intelvi, 12 marzo 2015 - Non c'è pace per il Balcone d’Italia. Tribolato come il Paese su cui si affaccia questo angolo di Paradiso in vetta alla Sighignola, al confine tra Italia e Svizzera, presto diventerà dei privati. Almeno questo è il destino certo dell’albergo Touring, proprio in cima alla montagna che fa da spartiacque tra Italia e Svizzera, da cui si gode una vista incantevole che spazia dal Lario al Ceresio, includendo anche le pendici del Monte Rosa e del Cervino. L’immobile appartiene al Comune che per anni ha cercato, invano, di trovare un gestore disposto a farsene carico. Adesso però che la crisi si è fatta sentire anche qui, a due passi dalla ricchissima Svizzera, in municipio hanno deciso di vendere. Non sono più i tempi del Cavaliere, che da queste parti è Luigi Vittorio Bertarelli, lo storico presidente del Touring Club Italiano il quale, all’inizio del secolo scorso, si innamorò a tal punto del panorama da progettare e realizzare la strada che arriva fino in cima. Cinque chilometri di curve da capogiro e pendenze impegnative anche per le auto d’oggi, ma grazie al Cavalier Bertarelli la Lanzo-Sighignola venne costruita in soli due anni: dal 1912 al 1914, altro che Salerno-Reggio Calabria, con tanto di ristorante-hotel del Touring in cima.
L'idea era quella di favorire l’afflusso dei primi turisti che anziché i Caraibi si accontentavano di una scampagnata per vedere la meraviglia dei due laghi e le montagne dall’alto. Non si contano le proposte di matrimonio che si sono consumate quassù, spesso coronate a mesi di distanza con le nozze festeggiate nel ristorante a fianco. Poi arrivarono gli anni ’60 e il “Balcone d’Italia” rimase, a suo modo, vittima del boom. Iniziò infatti la costruzione della funivia che avrebbe dovuto collegare Campione d’Italia con la vetta della montagna. Un’eterna incompiuta i cui lavori furono abbandonati nel 1969. Da allora per quarant’anni sulla vetta della Sighignola rimase, come una cicatrice, l’enorme struttura in cemento armato che sarebbe dovuta essere la stazione di arrivo. Un ecomostro abbattuto, grazie alla collaborazione tra Italia e Svizzera, in occasione del 150° anniversario dell’Unità Nazionale. Da quel giorno sarebbe dovuta iniziare la rinascita del “Balcone d’Italia”, ma in realtà il declino non si è mai fermato.
L'albergo Touring è troppo vecchio e malconcio per accogliere i turisti e il Comune non ha i soldi per sistemarlo, meglio venderlo ai privati, ma qui c’è chi ha paura che arrivi qualche miliardario russo e si compri i metri cubi e il panorama. Fu profetica la cantante Gianna Nannini, che un paio di anni fa volle venire fin quassù per il video della sua canzone “La fine del mondo”, avesse aspettato ancora un po’ avrebbe trovato la strada chiusa.
«Spero che l’albergo Touring finisca nelle mani di un operatore disposto a investire nel suo rilancio – conclude il sindaco – continuo a pensare che questo luogo abbia delle potenzialità turistiche enormi. Da parte nostra vigileremo sul buon esito dell’operazione. A chi mi critica chiedo cosa ha fatto in tutti questi anni e sul “Balcone d’Italia” mi sento di tranquillizzare tutti: continuerà a rimanere aperto ai visitatori. Non è un bene che si può cedere, la vista d’incanto che si gode da lassù è patrimonio dell’umanità».