Brescia – Cinque persone in carcere, due ai domiciliari e tre sottoposte a obbligo di firma. Sono i numeri di Luxuria, l’inchiesta che ha sgominato una presunta associazione per furti di auto, moto e furgoni - poi da rivendere, cannibalizzati, sotto banco - ricettazione e riciclaggio, con base in un’officina di Flero, sotto sequestro con uno sfasciacarrozze di Torbole, quattro appartamenti, a Brescia e Bovezzo, e un camper. Ma anche un’attività di sfruttamento della prostituzione, florida da un quindicennio.
In cella, Diego Maffolini, 56enne di Iseo, Roberto Linetti, 58 anni, di Brescia, Giovanna Minelli, 58enne di Cazzago, Albert Meshi, 40enne dell’Albania, e Abdelkir Okhita, 46enne del Marocco. Ai domiciliari Lara Belleri, 54enne di Lumezzane, Rosalinda Lorini, 76enne di Brescia. L’indagine, condotta dalla pm Claudia Moregola e dai carabinieri, prese le mosse da un arresto dopo il furto di un motorino e di un carroattrezzi dal deposito giudiziario di Erbusco. Era il novembre ‘23. Stando agli inquirenti al vertice del sodalizio c’era il carrozziere Maffoletti, che almeno dal 2020 gestiva la domanda di mezzi rubati e il passaggio dei pezzi smontati tra la Ricar srl di Alfianello e la Nuova Frassine di Torbole, di sua pertinenza. Al suo fianco, Meshi e Linetti, dipendenti presunti “cannibalizzatori” di mezzi, trafugati anche in altre province.
Okhita, incaricato dei furti, mentre Minelli, sua compagna, del supporto logistico. Minelli per l’accusa avrebbe fatto pure da maitresse in più case a luci rosse in cui organizzava incontri e compensi. Un’attività che pare fruttasse 2mila-10mila euro al mese per caso. Indagato di aver favorito la prostituzione pure un noto penalista di Brescia.
Beatrice Raspa