"Attività di formazione più rapide"

Studenti e professori fanno esperienza attraverso due progetti rivoluzionari made in Brescia

"Attività di formazione più rapide"

"Attività di formazione più rapide"

Ricostruire le cause che hanno portato al decesso di delfini e balene, ma anche studiare le reazioni di pazienti con difficoltà ad entrare in empatia con gli altri per poter migliorare diagnosi e trattamenti riabilitativi. Ambiti di studio e ricerca completamente diversi che hanno in comune, però, la tecnologia: studenti e professionisti possono, infatti, fare esperienza attraverso la realtà aumentata made in Brescia. Il merito è dell’azienda bresciana BBS, con sede a Paderno Franciacorta, attiva dal 1999 nel campo dell’ICT per il marketing territoriale, l’infomobilità, il turismo e la cultura. "Siamo molto soddisfatti di poter presentare due progetti rivoluzionari ed innovativi – spiega Bruno Bottini, Ceo di BBS -. Venice e OurMind incarnano l’innovazione ed entrambi testimoniano i risultati che si possono ottenere utilizzando la realtà virtuale come motore trainante per la diffusione della conoscenza". Venice, in particolare, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, è un’innovativa piattaforma di apprendimento basata sull’utilizzo di avanzati visori di realtà virtuale per gli studenti di medicina veterinaria. "Con Venice – spiega Sandro Mazzariol, ordinario di anatomia patologica dell’ateneo padovano – possiamo effettuare simulazioni realistiche di lunghe operazioni veterinarie su animali rari nei nostri ecosistemi. Attualmente è in fase di test con oltre 100 studenti e 2 dipartimenti". Grazie all’esperienza interattiva, gli studenti possono acquisire competenze operative fondamentali che altrimenti non potrebbero sperimentare immergendosi completamente in un ambiente virtuale dettagliato e realistico. "Meriterebbe di essere replicato anche in ambiti industriali – sottolinea Bottini – perché rende più rapide e meno costose le attività di formazione". Frutto della collaborazione tra BBS e Asl1 Imperiese, Our Mind si pone invece come uno strumento sperimentale per la valutazione psicologica attraverso l’uso del tracciamento visivo del paziente. L’obiettivo principale è creare un ambiente virtuale interattivo, sfruttando la tecnologia VR, per misurare alcuni aspetti neurofisiologici e psicologici dei pazienti con difficoltà di mentalizzare, ovvero comprendere gli stati mentali altrui. "Rapporti complessi tra madri e figli – spiega Roberto Ravera, medico – spesso sono legati alla difficoltà di mentalizzare, così come i comportamenti che portano poi ai femminicidi. OurMind può rappresentare un importante passo avanti nell’ambito della valutazione psicologica tramite la realtà virtuale, ma per noi è fondamentale usare questo sistema anche per la riabilitazione per molti casi di psicopatologia".

Federica Pacella