
Funerale Doriano Furceri
Asso, 3 novembre 2022 - La grande famiglia dell'Arma si è riunita questo pomeriggio nella chiesa di San Giovanni Battista di Asso per l'addio al luogotenente Doriano Furceri, ucciso una settimana fa con tre colpi di pistola dal brigadiere Antonio Melia che poi si barricò per un'intera notte all'interno della stazione del paese. Un dramma ancora vivo negli occhi e nel cuore degli abitanti di Asso che oggi pomeriggio alle 16 non hanno voluto far mancare la loro presenza all'addio al comandante che era diventato uno di loro dal febbraio del 2021, quando si era trasferito qui da Bellano dov'era rimasto per vent'anni al comando stazione dell'Alto Lago.
A rendergli omaggio oltre una ventina di sindaci, in rappresentanza dei Comuni della Valassina e del Lecchese, insieme a tanti rappresentanti del mondo della politica e delle istituzioni: c'erano i sottosegretari Nicola Molteni e Matteo Perego di Cremnago freschi di nomina rispettivamente all'Interno e alla Difesa, l'assessore regionale Romano La Russa e il presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi, il parlamentare comasco Eugenio Zoffili, i consiglieri regionali Roberto Orsenigo e Raffaele Erba, il sottosegretario regionale Fabrizio Turba, il presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca, il prefetto Andrea Polichetti. Poi la grande famiglia dell'Arma, con oltre un centinaio di militari, molti in alta uniforme, che hanno presidiato il feretro all'interno della chiesa.
"Conoscevo personalmente Doriano Furceri - ha ricordato il Comandante Generale dell'Arma, Teo Luzi - lo avevo incontrato più volte quando dirigevo la Legione Lombardia e mi era rimasto impresso per la sua autorevolezza e la sua determinazione, un carisma che sapeva esercitare anche sui suoi uomini. Era animato da una grande umanità e un altrettanto grande spirito di servizio che ha dimostrato fino alla fine, morendo da uomo delle istituzioni e servitore della patria". Il generale Luzi ha parlato di "tragedia della follia" di fronte all'assassinio del luogotenente per mano del suo collaboratore. "Non nel senso giuridico del termine, sul quale dovrà fare piena luce la magistrature, ma dal punto di vista umano. La mente umana è un mistero insondabile che spesso neppure le indagini più accurate sono in grado di decifrare. Mi unisco al dolore della famiglia di Doriano che non c'è più, ma sono vicino anche alla pena dei familiari del brigadiere che dovranno riorganizzare la loro vita, oltre naturalmente ai miei ragazzi, i nostri ragazzi mi sento di dire, della stazione di Asso. Adesso sono giustamente sconvolti, ma con il nostro e il vostro aiuto sono sicuro che sapranno ripartire, portando sempre nel cuore il ricordo di Doriano".
Nel corso della cerimonia un momento particolarmente toccante è stato il ricordo della nipote del luogotenente Furceri, che ha ricordato l'umanità dello zio e "quella sua risata baritonale che sono sicura sarà risuonata tante volte anche negli uffici della caserma di Asso, nei momenti di pausa dal lavoro". "Era un uomo brillante con un senso etico fuori dal comune - l'ha ricordato senza riuscire a frenare le lacrime - amava profondamente la sua famiglia e il suo lavoro. Gli mancavano due anni al congedo e aveva in mente tanti viaggi da fare insieme a zia Patrizia, naturalmente senza rinunciare alla sua amata Sicilia che portava sempre nel cuore. Il destino con lui è stato ingiusto e la vita tragicamente breve, sei morto da eroe un servitore dello Stato fino all'estremo sacrificio. Ciao maresciallo, ciao zio Dori".