PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, i finanziari sequestrano la Bentley del campione mondiale Andrea Iannone

Si tratta della stessa auto targa svizzera valore 400mila euro utilizzata per una puntata della trasmissione "Scherzi a parte"

Andrea Iannone

Como, 27 dicembre 2018 - La Bentley Continental Supersport del campione mondiale di motociclismo Andrea Iannone, ex compagno di Belen Rodriguez, è finita sotto sequestro per una violazione doganale. Si tratta della stessa auto, targa svizzera e un valore di 400mila euro, utilizzata per una puntata della trasmissione «Scherzi a parte»: in quell’occasione, a novembre scorso, gli era stato fatto credere che fosse stata rubata da un presunto fan, in realtà un attore, che l’aveva parcheggiata su una chiatta galleggiante sul lago di Como, gettando le chiavi in acqua. Iannone era andato su tutte le furie, fino alla rivelazione che si trattava di uno scherzo.

Non era invece una simulazione la contestazione sollevata dai militari della Guardia di finanza in servizio a fine novembre al valico autostradale di Brogeda. Avevano svolto un accertamento sull’auto in ingresso in Italia, intestata a Iannone, 29 anni, originario di Vasto e residente a Lugano, che in quella circostanza era guidata dal suo preparatore atletico. Il controllo si era concluso con una contestazione di violazione del Testo unico della legislazione doganale, e in particolare relativamente alle normative che regolamentano l’importazione ed esportazione di veicoli per uso privato, e il conseguente contrabbando nel momento in cui è stata rilevata tale violazione. Nello specifico, la Convenzione di Istanbul, disciplina la circolazione dei veicoli con targa extracomunitaria che circolano all’interno del territorio doganale comunitario, e stabilisce dei precisi criteri per ciò che riguarda la temporanea importazione di beni, come può essere appunto un’auto di grossa cilindrata. In questi casi, l’ipotesi di violazione di tali criteri, comporta il sequestro amministrativo del veicolo con targa straniera, nel momento in cui viene stabilito che siano trascorsi almeno sei mesi, anche non consecutivi, dal suo primo ingresso all’interno del territorio dello Stato italiano. Ora il campione ha fatto ricorso al Tar contro il provvedimento, chiedendo il dissequestro del veicolo.