Andrea Carlo Pizzi, la confessione del medico di Como: "Ho drogato e violentato la mia ex"

Al pm aveva negato gli abusi, ma durante l'interrogatorio con il gip a Busto Arsizio ha ammesso le proprie responsabilità. Il 52enne ha iniettato un farmaco e poi ha abusato della donna

Il dottor Andrea Carlo Pizzi, accusato di stupro

Il dottor Andrea Carlo Pizzi, accusato di stupro

Como, 4 agosto 2022 - Ha confessato questa mattina durante l'interrogatorio di garanzia a Busto Arsizio, Andrea Carlo Pizzi, medico 52enne primario di Anestesia della clinica Villa Aprica di Como, titolare di uno studio a Saronno e consulente di diversi studi dentistici, arrestato con l'accusa di aver stuprato la sua ex fidanzata. L'uomo, che durante l'interrogatorio con il pm di Busto, Nadia Calcaterra, aveva dichiarato che il rapporto era stato consensuale, oggi ha ritrattato.

Il primo luglio, dopo essere uscito con la donna che aveva frequentato per mesi, al termine di una discussione, con la scusa di darle un antidolorifico per un problema a una spalla, l'ha fatta salire in casa e le ha iniettato un farmaco a cui la donna aveva già reagito male in passato, e l'ha violentata.

L’ordinanza di custodia cautelare del gip di Busto Arsizio Tiziana Landoni, accusa Andrea Carlo Pizzi di violenza sessuale aggravata dall’uso di sostanze narcotiche, con l’ipotesi che abbia somministrato alla donna una dose di sedativo per ridurla in stato di incoscienza. Il giorno successivo, durante una telefonata che la vittima ha registrato e poi consegnato ai carabinieri di Turate, Pizzi avrebbe ammesso di averle somministrato un farmaco e poi di avere abusato di lei.

È stato il punto di partenza dell'indagine, a cui si sono aggiunte testimonianze e perquisizioni svolte a carico dell’indagato, in particolare sui suoi apparecchi telefonici e informatici. In particolare, l’analisi delle cronologie di ricerca online ha evidenziato che a partire dal 1° luglio Pizzi si sarebbe informato sulle conseguenze dello stupro commesso utilizzando farmaci. Arrivando poi a cercare su internet le conseguenze a cui va incontro chi picchia e uccide i cani – la vittima ne possiede uno – e più volte quali sono i segnali premonitori dei serial killer. Risultati che hanno allarmato gli inquirenti e tracciato una premessa di potenziale pericolosità sociale.

La ricostruzione degli inquirenti

Secondo quanto ricostruito, dopo la fine della relazione il medico e la donna sono rimasti in contatto. Lei, dopo una brutta caduta da cavallo, era stata da lui più volte per farsi iniettare un antidolorifico. In due occasioni, secondo la sua testimonianza, Pizzi le avrebbe iniettato del Tramadol, a cui la donna aveva reagito male, perdendo i sensi. Quella sera, arrivati sotto casa del medico, i due hanno avuto un'accesa discussione. Lui voleva riallacciare il rapporto, lei no. Poi la donna ha avuto un attacco di dolore a una spalla e Pizzi si è offerto di farla una puntura. "Non farmi il Tramadol, che mi fa male", gli ha detto lei, ma il medico le ha somministrato proprio quel farmaco. Quando ha riaperto gli occhi la vittima si è ritrovata senza vestiti, con lui accanto. Rientrata a casa, il giorno dopo gli ha telefonato e ha registrato la conversazione, durante la quale il medico ha ammesso di averle fatto assumere quel farmaco a cui era intollerante e di averla violentata.