Abusi sessuali su una ragazza, imputato al dibattimento

Rafael Reina Cordova, 45 anni venezuelano, ha sempre negato di essere l’autore della violenza

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Davanti al Tribunale Collegiale di Como, ieri pomeriggio è arrivato con l’accusa che si trascina ormai da tre anni: violenza sessuale nei confronti di una ragazza, che era stata bloccata e aggredita a marzo 2019 in piazza Grimoldi, in tarda serata. Rafael Reina Cordova, 45 anni di origine venezuelana, domiciliato a Cantù, ha sempre negato di essere l’autore di quella violenza, decidendo ora di andare a dibattimento. Era stato arrestato pochi giorni dopo quell’episodio quando la vittima, una ragazza di Blevio che ora ha 25 anni, lo aveva visto ai giardini a lago e riconosciuto, indicato alla polizia come l’uomo che alcune sere prima l’aveva bloccata arrivandole alle spalle, verso la una di notte. Minacciata e ferita con una bottiglia di vetro rotta, era stata immobilizzata mentre subiva una serie di abusi sessuali, terminati solo quando si era accasciata a terra. Quando aveva visto Reina Cordova ai giardini non aveva avuto dubbi: aveva chiamato la polizia, dove già aveva sporto denuncia della violenza, nella certezza che fosse il suo aggressore. Durante le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Como e coordinate dal sostituto procuratore Massimo Astori, è stato svolto un incidente probatorio, che ora entrerà nel dibattimento: il processo era già stato calendarizzato un anno fa, rinviato a causa del carico di quel periodo. L’imputato, che per un periodo era stato anche destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, ha sempre negato il suo coinvolgimento, senza mai cambiare versione. Aveva dichiarato di essere stato a casa quella sera: le indagini si erano concentrate sulle sue celle telefoniche, sulle acquisizioni di video per verificare gli orari dei suoi spostamenti, e sull’analisi degli abiti trovati nella sua abitazione. Tutti elementi che ora diventeranno indizi processuali. Pa.Pi.