BEATRICE RASPA
Cronaca

Violenza sessuale a Brescia, la tredicenne: "Ho avuto rapporti con tre uomini"

La ragazza era scappata da Vicenza, i medici hanno trovato riscontri, è stato aperto un fascicolo contro ignoti

Forze dell'ordine in stazione

Scappa da casa, spegne il cellulare, prende un treno e arriva a Brescia. I genitori non sanno più nulla di lei, si disperano, chiedono aiuto alle forze dell’ordine. Finale della storia: la polizia un paio di giorni dopo ritrova la ragazzina mentre è a spasso per la città con un gruppetto di amici e la riaffida alla famiglia. Poi una volta a casa lei racconta ai genitori di avere avuto rapporti sessuali con tre adulti. Rapporti consenzienti, a suo dire. Protagonista della vicenda è una tredicenne dell’Alto vicentino. Una studentessa delle scuole medie, le cui dichiarazioni, ora, sono al centro di un’inchiesta rimbalzata dalla procura di Vicenza a quella di Brescia, al lavoro per capire che cosa sia davvero successo. Perché per quanto quei presunti rapporti non siano stati estorti - accertato che la circostanza risponda a verità - avere rapporti sessuali con chi ha meno di 14 anni integra il reato di violenza sessuale aggravata. I contorni dell’accaduto presentano molti interrogativi, tutti da chiarire. I riferimenti temporali di questa storia inquietante si dipanano tra lo scorso 17 agosto, giorno in cui la madre e il padre dell’adolescente presentano denuncia ai carabinieri per la figlia che non si trova, e il 19 agosto seguente, quando i poliziotti bresciani rintracciano la fuggitiva nel capoluogo lombardo. Stando a quanto ricostruito la giovanissima si era resa irreperibile, aveva preso un treno ed era approdata a Brescia, dove è stata rintracciata con alcune persone non bresciane, alcuni maggiorenni, altri minorenni, tutti incensurati, identificati dagli uomini della questura di via Botticelli.

Agli agenti la tredicenne non ha riferito di alcun abuso, né all’apparenza si trovava in una situazione di tensione o di costrizione. L’allarme è scattato solo in un secondo momento, quando la studentessa in famiglia ha riferito di avere avuto rapporti con alcuni adulti, pare conosciuti in zona stazione ferroviaria. I medici dell’ospedale di Vicenza, dove la minore è stata accompagnata, avrebbero confermato le sue parole. Chi indaga deve tuttavia accertare non siano bugie, raccontate per provocare. Per ricostruire l’intera vicenda ed eventuali responsabilità il pm Federica Ceschi ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti.