Brescia, 29 ottobre 2024 – Volano gli stracci nella Lega lombarda, dopo che il consiglio federale della Lega ha emesso il provvedimento di espulsione per il sindaco di Quinzano, Lorenzo Olivari, storico militante del Carroccio.
Ieri mattina dalla Lega lombarda per Salvini premier è arrivata la nota perentoria che spiega che chi non vuole l’autonomia deve andar fuori dalla Lega.
L’accusa
“L’autonomia è stata chiesta da tre milioni di lombardi al voto ed è il motivo per cui è nata la Lega. Chi non la vuole o la contesta, può andare altrove", sottolinea la nota, con riferimento a Olivari, di cui viene riportato un post sui social sul regionalismo differenziato.
“Proprio il primo cittadino nel corso degli ultimi anni ha reiteratamente e pubblicamente attaccato l’operato e il lavoro di ministri e governatori, nel caso specifico l’autonomia di Calderoli e la manovra di Giorgetti, oltre a costanti polemiche nei confronti della linea del governo.
Simili atteggiamenti sono un’offesa ai militanti e a tutta la famiglia leghista, oltre che una dimostrazione di continuo disprezzo di regole e buonsenso”.
La replica
A stretto giro la replica di Olivari, che, da strenue sostenitore della Lega come sindacato del Nord e contrario al partito nazionale pro-Sud di Salvini, si è detto quasi imbarazzato dal dover fare chiarimenti al riguardo.
“A 10 giorni dal mio provvedimento di espulsione, solo in data odierna ne apprendo le motivazioni ufficiali e, pazzescamente, lo faccio da una nota stampa.
Questo è il trattamento che alcuni vertici di partito, che ne approvano pure il codice etico, hanno ritenuto di riservare a un sindaco, con vent’anni di attivissima militanza e ultra preferenziato dalla base bresciana nel direttivo provinciale della Salvini Premier”.
Quanto al post contestato, per Olivari è forse “un post troppo leghista” per la Lega Lombarda. Il provvedimento di espulsione deliberato da un Consiglio federale scaduto sarebbe comunque nullo.
“Sarebbe molto più saggio ritirarlo, anziché ledere reiteratamente all’immagine della Lega”. Il vero obiettivo del provvedimento sarebbe quello di destabilizzare la segreteria provinciale bresciana del Carroccio, non propriamente filo-salviniana: tante le testimonianze di solidarietà che Olivari ha ricevuto da onorevoli, assessori, consiglieri regionali, sindaci e militanti: “Un attacco alla serietà e alla democrazia interna del movimento”.