Processo Temù, in aula la storia del triangolo. Silvia Zani: “La relazione di Mirto con mia sorella Paola? Mi andava bene”

La giovane, imputata con l’accusa di aver ucciso la madre, l’ex vigilessa Laura Ziliani, ha raccontato nascita e sviluppi della liasion a tre

Mirto Milani; a destra, Silvia e Paola Zani

Mirto Milani; a destra, Silvia e Paola Zani

Un legame a tre. Di più: una famiglia. La storia fosca dell’omicidio di Temù riserva anche il racconto di un singolare lessico familiare fra Silvia Zani, la sorella Paola e Mirto, legato alla sorella maggiore e in seguito anche a Paola, senza che nessuna delle due avesse nulla da obiettare. Con Silvia nel ruolo di leader, forza trainante degli altri due.

Il racconto di Silvia

"Con Mirto – racconta Silvia – stiamo assieme da 12 anni. Avevamo 17 anni, si può dire che siamo cresciuti assieme. Siamo la seconda metà di una stessa cosa. Anche con Paola avevo un rapporto molto forte. Paola era la figlia che nostra madre non aveva desiderato e lo diceva. Io ho otto anni di più e per qualsiasi cosa Paola si rivolgeva a me. Nel 2019 è tornata da un soggiorno in Francia e ha chiesto di venire a stare con me. È venuta da me come se io fossi il genitore che tiene il figlio normale".

Silvia: "Mirto con mia sorella? Mi andava bene"
Silvia: "Mirto con mia sorella? Mi andava bene"

Un riferimento a Lucia, la sorella di mezzo, rimasta sempre con la madre Laura nella casa di via Ragazzi del ‘99, a Brescia. "Poi Paola – prosegue Silvia Zani – è stata inglobata con me e Mirto e si è formato quello che è stato definito il trio".

Le regole del triangolo

Si forma anche una sorta di minuscola repubblica, di staterello domestico, dove viene applicata una delle regole basilari della democrazia: si parla, si discute, ci si confronta e alla fine è la maggioranza a prendere la decisione finale. "Chi desisteva veniva ritirato dentro. Uno non era d’accordo ma accettava".

La convivenza fa nascere una liaison a trois. Il presidente Roberto Spanò pone a Silvia una domanda inevitabile, quella che aleggia fra molti del pubblico: "Mirto aveva una relazione con sua sorella. Lo accettava? Non lo vedeva come un tradimento?".

La risposta è netta. "Non era un tradimento. Esistono le storie poliamorose. Mi andava bene che Mirto avesse una relazione con mia sorella. Ero consenziente. Mirto mi aveva detto che era innamorato di Paola e io gli avevo risposto che non c’era niente di male. Mi piaceva l’idea che in futuro si potesse formare una famiglia a tre. Per me la famiglia è una zattera a cui tutti si aggrappano per non affondare. Non ci vedevo niente di male e non ce lo vedo neppure ora".

Il mondo in una camera

Il lockdown rinsalda l’unione circoscrivendo il piccolo mondo dei tre alla camera di Silvia, dove stanno insieme per parlare, mangiare, guardare la tv. "Era la mia nuova famiglia. Con mia madre e Lucia era la vecchia".