
Il parroco don Claudio Paganini e il sindaco Marco Marini alla manifestazione di Cellatica
Cellatica (Brescia) - Hanno dato fuoco a una scuola primaria lesionando gravemente dieci aule, creato un rogo in una piazza del paese bruciando tavoli e sedie accatastati e uno di loro ha selvaggiamente picchiato un volontario dell’oratorio prendendolo a pugni e frustandolo con una cintura solo perché gli aveva chiesto di non bestemmiare. Credevano di farla franca. Invece all’alba del 31 ottobre i carabinieri della stazione di Gussago e della Compagnia di Gardone Valtrompia, al comando del capitano Francesca Romana Fiorentini, li hanno arrestati.
A finire nei guai quattro ragazzini, tutti di nazionalità italiana, residenti nel territorio franciacortino: una manciata di paesi raccolti tra la città e il lago d’Iseo. I militari, che sono risaliti al gruppo dopo poco più di un mese di attente e serratissime indagini, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Brescia, su richiesta della Procura per i minorenni. Il più grande tra gli arrestati ha 16 anni. Tutti e quattro sono accusati di avere dato fuoco alla scuola primaria Leonardo da Vinci lo scorso 18 settembre, che aveva provocato danni materiali per almeno 350mila euro.
Due di loro anche per avere bruciato tavolini e sedie di un bar e uno per il pestaggio avvenuto in oratorio. Dopo le formalità di rito, due dei quattro indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della “permanenza in casa” (l’equivalente degli arresti domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti presso le rispettive residenze e affidati ai genitori con divieto di uscire di casa e di avere contatti con persone diverse dai conviventi.
Il paese a settembre aveva reagito con compostezza, ma soprattutto con buona volontà. "Il parroco ha subito messo a disposizione i locali dell’oratorio – spiega il sindaco di Cellatica, Marco Marini – e i genitori hanno lavorato così tanto da consentire ai ragazzini di ritornare a scuola in soli due giorni. Quattro aule sono state allestite in oratorio e sei nelle scuole medie. I danni sono stati ingentissimi. Avevamo appena montato dieci nuove lavagne tecnologiche, il fumo inoltre aveva danneggiato tutto. Devo ringraziare le famiglie". Sulla stessa lunghezza d’onda il parroco, don Claudio Paganini.
"Nel dolore e nella preoccupazione per quanto accaduto – rimarca - ho visto 80 genitori unirsi a pulire. È significativo e segno del cuore della comunità. I ragazzi stanno ancora frequentando le aule esterne, che dovrebbero riaprire a inizio del prossimo anno perché le opere sono complicate. Noi intanto abbiamo approntato dei corsi sulla genitorialità. Penso che questi ragazzi, di cui due già noti per altri atti vandalici in chiesa a Gussago, vogliano dirci qualcosa. Quindici anni fa si parlava di problemi educativi per i giovani. Quegli stessi giovani ora sono genitori. E le famiglie vanno sostenute".
Il primo ottobre a Cellatica si è svolta una camminata solidale per ribadire il concetto che la scuola è la casa di tutti. "Il paese ha reagito con forza d’animo – conclude il sindaco – io sono contento che questo capitolo si chiuda. Cellatica è ben altro. Un grazie di cuore va ai carabinieri, ai genitori, alla parrocchia, alle associazioni e alla popolazione".