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Scuole, la generosità degli oratori: "Da noi le porte sono già aperte"

"Non sappiamo se le aule extra serviranno ‘in esclusiva’ per le lezioni" il dubbio di alcuni sacerdoti La Curia ribadisce che il comodato d’uso a tempo parziale sarà "gratuito" purché ci sia l’esenzione dell’Imu

di Marianna Vazzana

La rete tra scuole e parrocchie è già attiva nei quartieri della città. Da tempo, dice più di un sacerdote, si collabora, tanto che la possibilità di utilizzare anche gli spazi degli oratori per le lezioni da settembre in avanti è stata discussa in più di una riunione post lockdown, cercando delle alternative che consentissero la ripresa della scuola rispettando le linee guida anti contagio, in particolare il distanziamento. Ora la bozza di "contratto per il comodato d’uso" a tempo parziale pubblicata sul sito della Chiesa di Milano dà una veste di ufficialità e rappresenta una guida su come procedere. Un passo in più. Unico dubbio da chiarire: gli spazi potranno essere utilizzati, in altri orari, per altre attività? "A Gratosoglio la macchina della scuola si è già messa in moto - spiega don Giovanni Salatino, sacerdote di frontiera delle parrocchie di Santa Maria Madre della chiesa e San Barnaba -. Chiese e scuole, anzi, hanno sempre dialogato e non hanno mai perso il contatto". Lui, che è vicario parrocchiale dell’oratorio, è pure insegnante alla scuola media Arcadia. "A Gratosoglionon si sente l’esigenza di trovare spazi extra scolastici per le elementari e le medie perché le aule dei diversi istituti sono sufficienti. Le palazzine sono state costruite in periodo di boom economico, poi si è andati incontro a una denatalità". Ma "siamo a disposizione anche per altre realtà che insistono sul territorio, come gli istituti superiori", sottolinea il parroco don Alfredo Cermenati, che ha ricevuto delle richieste in via informale. Da sud a nord, stessa disponibilità: "Concederemo volentieri il campo sportivo alla scuola Franceschi che lo ha richiesto - fa sapere padre Luca Zanchi, parroco di Sant’Angela Merici in zona Maggiolina - e siamo più che disponibili per tutti, in forza del patto educativo per i nostri ragazzi". Ancora,"alla Comasina - dice don Aurelio Frigerio, parroco di San Bernardo - apriamo le nostre aule, pronti a concederle in comodato se le scuole del territorio dovessero chiederle. Speriamo siano adatte, in base alle metrature". E’ lo stesso a Quarto Oggiaro "dove già se ne parlava alle nostre riunioni - sottolinea il parroco della Pentecoste, don Ambrogio Basilico -. Aspettiamo solo di conoscere alcuni particolari: ancora non sappiamo se le aule (di recente costruzione: la chiesa è stata inaugurata nel 2016, ndr) serviranno ‘in esclusiva’ alla scuola, oppure se sarà possibile utilizzarle al mattino per la didattica e al pomeriggio per le nostre attività. Questo aspetto incide a livello organizzativo".

Don Renzo Marnati, di Santo Curato d’Ars al Giambellino, ha lo stesso dubbio: "L’idea è nobile e giusta, dobbiamo solo sapere se, anche in base alle normative anti contagio, sarà possibile utilizzare gli spazi per le nostre attività coi ragazzi negli orari extrascolastici. Nella nota pubblicata su ChiesadiMilano.it si legge che gli spazi nelle parrocchie ("priorità alle scuole paritarie cattoliche") verrebbero concessi "in comodato d’uso gratuito a tempo parziale" per creare delle aule aggiuntive, ma che sarà la scuola a doversi "fare carico delle utenze effettivamente consumate (energia elettrica, riscaldamento, acqua)", come anche di pulizia e igienizzazione. Non solo. La Diocesi ambrosiana solleva il caso Imu, la tassa sugli immobili, e scrive che "è necessario che il Comune si impegni ad inserire nel proprio regolamento l’esplicita esenzione" per gli spazi oratoriali trasformati in aule.