Angelo Ferandi gambizzato fuori dalla sua azienda: giallo a Montichiari

Il titolare della Cavifer è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da almeno due persone. L’ipotesi di un atto intimidatorio

Carabinieri fuori dalla Cavifer

Carabinieri fuori dalla Cavifer

Montichiari (Brescia) – L’hanno aspettato fuori dall’azienda. E gli hanno sparato. I proiettili l’hanno colpito a una gamba e a un braccio. La persona ferita è un imprenditore: Angelo Ferandi, 62 anni, proprietario della Cavifer di Montichiari. Sono le 19 quando in via Levante, dove ha sede l’azienda specializzata nello smaltimento di materiali ferrosi e metalli, va in scena quello che appare come un giallo tutto da chiarire. I contorni, però, sono quelli dell’agguato.

Fuori dall’azienda c’erano almeno due persone, arrivate in auto, pronte ad aprire il fuoco. Un colpo, poi un secondo seguiti da altri in rapida successione hanno centrato l’uomo prima di darsi alla fuga.

L’imprenditore non era solo. Le persone che si trovavano con lui hanno subito chiesto aiuto al Numero unico di emergenza dell’Areu, chiamando il 112. Il titolare della Cavifer è arrivato in pronto soccorso a Montichiari in codice rosso, massima gravità. Sul luogo dell’incidente sono state inviate due ambulanze e diverse pattuglie delle forze dell’ordine, che hanno immediatamente iniziato le indagini. Le autorità hanno prontamente istituito posti di blocco in tutto il territorio e mobilitato uomini e mezzi sia della Compagnia dei carabinieri di Montichiari sia del Comando provinciale e del nucleo investigativo di Brescia, inclusi gli esperti della scientifica.

La dinamica precisa dell’attacco deve ancora essere chiarita e le indagini sono attualmente in corso a 360 gradi. Non si esclude che possa essersi trattato di un atto intimidatorio ai danni della proprietà dell’azienda, che è stimata e benvoluta.

Cavifer è stata fondata negli anni 80 e oggi è gestita da Angelo e Giacomo Ferandi, che lavorano con un numero ristretto di impianti con cui hanno un rapporto di fiducia estrema . Qualcuno si è sentito leso dalla qualità e dai prezzi offerti dagli imprenditori monteclarensi? Oppure ha voluto loro lanciare un messaggio mirato a ottenere dei benefici? Spetterà ai carabinieri e alla magistratura capire chi abbia agito e per quali motivi.