Matteo Cornacchia morto sotto una lastra metallica, i messaggi prima della tragedia: “Non riesco più a tenere le gambe dritte”

Lograto, finiti sotto la lente degli inquirenti alcuni messaggi che il 47enne aveva inviato a un’amica riguardo ai sui incarichi nella ditta siderurgica. Il giallo sulla “posizione dolorosa” che l’operaio avrebbe dovuto tenere

Continuano le indagini sulla morte di Matteo Cornacchia, operaio di 47 anni che nella mattinata di mercoledì 24 aprile – a Lograto, in provincia di Brescia - è rimasto schiacciato da una lastra metallica. La vittima stava manovrando un carroponte, da cui si è staccata la lastra che lo ha schiacciato, uccidendolo.

Oltre alle polemiche legate alle stato di sicurezza all'interno dello stabilimento (denunciate da diversi lavoratori), tiene banco il tema riguardo all'integrità fisica di Cornacchia, messo a lavorare "da solo sotto un carroponte pur avendo delle disabilità quasi all'80%". Una condizione che l'operaio avrebbe denunciato anche in alcuni messaggi inviati a un'amica, ora finiti al vaglio degli inquirenti.

La ditta siderurgica Dall'Era. Nel riquadro, la vittima Matteo Cornacchia
La ditta siderurgica Dall'Era. Nel riquadro, la vittima Matteo Cornacchia

“Faccio sempre il solito lavoro stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno, finché le gambe reggono cammino solo per il dovere” scriveva Matteo. “È da circa un anno che quando sto in piedi non riesco a tenere le gambe dritte, sono sempre piegate e da circa dieci giorni, da quando sto in quella posizione, non sopporto più il dolore per oltre dieci minuti". Questa, la parte più discussa dei racconti: forse quel passaggio sulla posizione che l'operaio sarebbe stato costretto a mantenere (con fatica e dolore) potrebbe forse aver avuto un ruolo nell'incidente.

"Mi cedono le gambe e devo appoggiarmi a qualcosa”, scriveva Cornacchia in messaggi che la sua amica ha postato sui social e che sono agli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura di Brescia per omicidio colposo nella quale è indagato il suo datore di lavoro.