Cusago (Milano), 20 aprile 2024 – L'ipotesi che stanno vagliando i carabinieri della Compagnia di Corsico è di un errore umano. Hassan Mohamed Ahmed Khalil, 23 anni, è morto stritolato dalla macchina sminuzzatrice su cui stava lavorando venerdì sera, all’interno dell’azienda Convertini di Cusago, specializzata nel trattamento dei rifiuti.

Era impiegato, con regolare contratto, nella cooperativa che ha in gestione parte delle lavorazioni della ditta e, secondo le prime testimonianze, avrebbe commesso un errore durante lo smistamento dei rifiuti. Il 23enne avrebbe cercato di tagliare un nastro che avvolgeva uno dei materiali che stava trattando, probabilmente senza accorgersi che il nastro trasportatore era ancora in funzione. È stato proprio il nastro che ha agganciato la gamba del ragazzo per poi trascinarlo dentro l’attrezzo per sminuzzare i rifiuti.
Gli altri operai hanno assistito alla terribile scena senza poter fare nulla: hanno provato a fermare il macchinario ma era troppo tardi. Questione di istanti e il corpo di Hassan era già dentro lo sminuzzatore. Sotto shock, i colleghi hanno chiamato il 118, ma non c’è stato nulla da fare: il personale sanitario ha dovuto constatare il decesso sul posto.
I carabinieri hanno raccolto le testimonianze e stanno indagando per chiarire ogni dettaglio dell’incidente.
In parallelo, si sta cercando la famiglia del ragazzo che si trova in Egitto: il giovane, residente a Milano, in zona San Siro, era impiegato nella cooperativa da poco tempo e in Italia aveva solo uno zio e alcuni cugini.
Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del pool ambiente, salute e lavoro della Procura di Milano, ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di reato di omicidio colposo e ha disposto il sequestro del macchinario. Nei prossimi giorni sarà fissata anche l’autopsia sui resti della vittima e disposta una consulenza per accertare la dinamica, dopo l'acquisizione delle relazioni di carabinieri, vigili del fuoco e Ats.