Marcheno, sparito in fonderia: il giallo resiste. E i nipoti non cedono: "Innocenti"

Due anni fa la scomparsa di Bozzoli. Indagini verso lo stop

L’imprenditore Mario Bozzoli

L’imprenditore Mario Bozzoli

Marcheno (Brescia), 10 gennaio 2018 - Un mistero che resiste da due anni. Anche adesso che due fratelli sono comparsi davanti al sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia, che lunedì mattina li ha voluti interrogare separatamente nel suo ufficio. Hanno ribadito la loro estraneità. Alex e Giacomo Bozzoli da due anni sono indagati a piede libero per omicidio volontario e soppressione di cadavere in concorso con due dipendenti della ex fonderia di famiglia, la Bozzoli di Marcheno. L’ipotesi degli inquirenti è che i quattro abbiano ucciso e poi gettato in uno dei forni dell’azienda Mario Bozzoli. L’imprenditore, insieme al fratello Adelio, era titolare dell’omonima azienda, ora fallita e finita all’asta. L’uomo sparì nel nulla l’8 ottobre del 2015. Aveva 50 anni.

Davanti al magistrato i due fratelli Bozzoli, accompagnati dai loro avvocati, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Prima di chiudersi nel silenzio hanno però voluto ribadire di non avere responsabilità nella scomparsa dello zio. "Sono completamente innocente", ha sottolineato al sostituto procuratore uno dei due. Subito dopo l’altro ha detto lo stesso. Quindi si sono alzati e hanno lasciato il quarto piano del palazzo di Giustizia, l’ala dell’edificio dove ha sede l’ufficio del sostituto procuratore.

Potrebbe essere stato, questo, il loro ultimo interrogatorio. Dalla fine del 2015 Alex e Giacomo Bozzoli sono indagati, ma sabato scadranno, dopo la proroga concessa un anno fa, i termini per le indagini. A quel punto la Procura avrà 90 giorni di tempo per decidere se rinviare a giudizio i quattro indagati (si sono anche gli operai Oscar Maggi e Aboagye Akwasi), o chiedere l’archiviazione. La “palla” potrebbe poi passare alla Procura generale, che prendendo in carico il fascicolo si troverebbe però davanti allo stesso bivio. In caso di archiviazione, la riapertura del fascicolo potrebbe esserci soltanto attraverso una nuova inchiesta, innescata da un dato di fatto mai valutato prima. Il 15 dicembre, quindi prima dei due fratelli, era stato sentito come persona informata su fatti anche Adelio Bozzoli, padre dei due indagati e fratello di Mario Bozzoli. L’uomo, durante il lungo confronto con il pm iniziato dopo le 13 e terminato diverse ore dopo, aveva risposto alle domande ribadendo la propria convinzione: "I miei ragazzi sono innocenti".

Nelle prossime settimane un’altra indagine potrebbe essere archiviata, perché l’ultima proroga è scaduta a novembre. È quella sull’altro giallo legato alla fonderia di Marcheno: la morte di Giuseppe Ghirardini. L’operaio dell’azienda il 13 ottobre del 2015 (sei giorni dopo la sparizione del suo titolare) era scomparso nel nulla alla vigilia di un interrogatorio davanti ai carabinieri. Venne ritrovato senza vita il 18 ottobre a Case di Viso, una frazione di Ponte di Legno. A ucciderlo una esca al cianuro. Istigazione al suicidio reato ipotizzato nel fascicolo aperto contro ignoti. Se fosse vivo, dicono gli inquirenti, sarebbe anche lui indagato per la morte di Bozzoli.