
Lupo al passo del Tonale
Milano, 4 febbraio 2025 – Il Consiglio Regionale ha approvato la mozione relativa ai lupi presentata dal bresciano Floriano Massardi e dalla chiavennasca Silvana Snider. Nella mozione è chiesto che: “Venga pubblicato un quadro dettagliato annuale delle predazioni, diviso tra animali d’allevamento e animali domestici e una stima della presenza dei lupi all’interno dei confini regionali. Si chiede anche che si provveda alla raccolta nei pronti soccorsi, a seguito delle aggressioni o delle predazioni, di campioni di DNA dalle ferite delle vittime, siano esse uomini o animali, al fine di distinguere se si tratti di lupi o di ibridi cane-lupo”.
I due consiglieri regionali sono del parere che il lupo rappresenti un problema per le aree montane. Basti pensare che nell’area del parco dello Stelvio Lombardia, a cavallo tra Alta Valcamonica e Valtellina, una zona di circa 600 chilometri quadrati, se ne contano 20, ritornati nella zona a partire dal 2019. Ben di più sono nel nord Italia. “Secondo uno studio di Life WolfAlps EU sono ben 950 gli esemplari presenti nelle regioni alpine del nostro Paese – sottolineano Massardi e Snider -, c’è la probabilità di una presenza molto elevata in Lombardia dove l’animale ha colonizzato una parte degli ambienti idonei. Il risultato è che sempre più spesso assistiamo ad aggressioni alle greggi che rischiano di danneggiare seriamente un importante comparto economico lombardo. Negli ultimi anni, secondo dati Coldiretti, in Lombardia le predazioni sono state 150 e 300 gli avvistamenti negli ultimi sei mesi. Le aziende ovi-caprine ne risultano tra le più colpite. Inoltre, secondo questi dati, negli ultimi dieci anni, in tutto il territorio italiano i predatori hanno contribuito alla chiusura di ottocento stalle e ucciso sessantacinquemila capi tra pecore e capre. Gli avvistamenti sono quotidiani e con loro cresce la preoccupazione degli abitanti”.
I due politici sottolineano che sono presenti anche ibridi tra lupo e cane e che alcune predazioni sono di questi animali. Anche per questo occorre analizzare il DNA dei predati e di chi ha subito morso da canidi e si rivolge al pronto soccorso per le persone e alle cliniche veterinarie per il pronto soccorso animale.
“C’è un nuovo problema: una percentuale cospicua di questi predatori è purtroppo ormai rappresentata da ibridi tra lupo e cane e questo fenomeno rappresenta un fattore fortemente negativo, non solo per la conservazione della purezza genetica del lupo stesso, ma perché comporta un aumento delle aggressioni ad animali e persone – dicono i consiglieri regionali della Lega Snider e Massardi – per la sicurezza e per il comparto agro-zootecnico, è fondamentale adottare misure concrete e scientificamente supportate. Il nostro approccio rappresenta un tentativo di armonizzare la convivenza tra uomo e natura, nella necessità di trovare un equilibrio virtuoso. Con l’adozione del prelievo e dell’analisi del DNA effettuato direttamente al pronto soccorso, potremo intervenire con precisione, assicurandoci che ogni episodio venga gestito in modo tempestivo ed efficace, a tutela dei nostri cittadini e degli allevamenti delle nostre zone”.