
Federico Troletti con la boa numero 1 che utilizzava nel Giro di Monte Isola a nuoto
Malegno, 23 aprile 2025 – L’uomo che ieri ha causato l’incidente fatale a Federico Troletti, ex agente della Polstrada, successivamente impiegato in ruoli civili per la Questura di Brescia è stato arrestato. Ora si trova ai domiciliari anche se presto, dato che è incensurato, potrebbe essere rimesso in libertà.
L’incidente
Si tratta di un 72enne di origini turche, residente a Cuneo, che viaggiava su un furgone con altre due persone. Procedeva in direzione Brescia e, al momento dello schianto, si trovava nel territorio comunale di Piancamuno, lungo la Strada Statale del Tonale e della Mendola.
A un certo punto, secondo la ricostruzione, ha deciso di fare inversione di marcia là dove è proibito, come segnala la doppia riga disegnata al centro della carreggiata. Poco dopo ha colpito la moto su cui viaggiavano Federico e una sua parente, una 42enne. Il centauro è stato sbalzato dalla sella ed è volato per diversi metri, sbattendo violentemente contro l’asfalto.
L’uomo avrebbe effettuato la manovra dopo un errore nel suo itinerario. Invece che muoversi verso Brescia, infatti, avrebbe dovuto seguire le indicazioni per Lovere e Bergamo.
Il provvedimento
Ad arrestare l’anziano sono stati i carabinieri della compagnia di Breno. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio stradale perché ha fatto inversione a U dove non è consentito, causando la morte di una persona. L’uomo non era in stato di ebbrezza, come hanno verificato le analisi a cui è stato sottoposto.
Lavora per una società di Milano che si occupa di lavori stradali: di consuetudine opera tra l’alto lago d’Iseo e la bassa Valle Camonica.
La vittima
La salma di Federico Troletti, ora, si trova nell’obitorio degli Spedali Civili di Brescia, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul suo corpo è stata effettuata una sola ispezione cadaverica esterna e nelle prossime ore il corpo verrà restituito ai familiari, in Valle Camonica. Per il momento non è stata ancora fissata la data dei funerali.
Ieri, quando la notizia ha cominciato a circolare, in molti hanno voluto dedicare un pensiero a Federico, soprannominato Denver. I messaggi pubblicati sulla pagina Facebook dell’agente sono stati a centinaia. Rivolti a lui, alla moglie e alle due figliolette con il quale viveva a Malegno, alla famiglia e ai colleghi poliziotti delle sezioni stradali di Iseo, Darfo e Brescia.
Federico, si legge nei post, metteva il prossimo davanti a tutto e, quando lavorava lungo le strade del territorio e aveva a che fare con le famiglie delle vittime di incidente, mostrava una grande umanità.
Il personaggio
Troletti era notissimo, oltre che per il suo lavoro in polizia, anche per la passione sportiva. Nuotava, andava in bicicletta, scalava e praticava il karate. Organizzava eventi a cui partecipavano centinaia di persone. Per esempio il giro di Monte Isola, una nuotata di 10 chilometri nel lago d’Iseo, in cui utilizzava sempre la boa numero 1. Ma era anche l’ideatore del tuffo della Befana nel lago Moro, del tuffo dal Balutu di Cividate Camuno, nelle acque del fiume Oglio e di molti altri eventi.
Aveva fondato il Federico Troletti Team. Veniva chiamato “Caimano”, “Denver”, “Squalo” e pure “Re di Monte Isola”: dal fazzoletto di terra nel lago d’Iseo era legatissimo.
Fino a qualche anno fa è stato atleta professionista, con primati non indifferenti tra cui la traversata notturna nel lago di Garda, completata in poco più di 17 ore e quella del lago Maggiore, chiusa in 20 ore e 47 minuti.
“Non mi piace sfidare gli altri – diceva Troletti – ma me stesso”. E lo faceva con passione e abnegazione: lo stesso modo di fare che aveva nel lavoro e, soprattutto con l’amatissima moglie e le sue figlie che adorava.