
Gianluca Bordiga, presidente Federazione associazioni del Chiese
Bando a settembre per le nuove opere di regolazione del lago: per gli attivisti inizia "la battaglia finale". Lo assicura il presidente della Federazione delle associazioni del fiume Chiese e dell’associazione Amici della terra del lago d’Idro e Vallesabbia, Gianluca Bordiga, dopo che il commissario nazionale per l’emergenza idrica, nel corso della Commissione Ambiente del Consiglio regionale lombardo, ha annunciato che a settembre ci sarà il bando. "Il progetto – spiega Bordiga – prevede di arrivare a un’escursione fino a 3,715 metri, quando il massimo dell’invaso è di 3,69, superando molto il limite di 1,30 stabilito dall’accordo del 2007 ancora in vigore. In caso di emergenza, si allagherebbero Prato, Crone (a Idro, ndr), Ponte Caffaro. Prevista anche la savanella: all’uscita del lago farebbero una doppia paratoia, di cui una parte in corrispondenza di uno scavo dentro il fiume Chiese, per abbassare il lago ed avere almeno 3,5 metri di escursione, senza violare il deflusso vitale". Un disastro ambientale annunciato, secondo le associazioni che da anni si battono contro il progetto. "Abbiamo sentito dire “se il lago va su e giù gli fa bene, perché le aree umide se vanno in secca cambiano abitanti“ – sottolinea Bordiga – . Il nostro esperto, tecnico, sottolinea invece che se le aree umide vanno in secca, non sono più aree umide". A rischio il biotopo del lago d’Idro, nonostante le tutele comunitarie.
La battaglia finale è iniziata, con gli attivisti pronti a procedere ad azioni legali. In Commissione regionale erano arrivate rassicurazioni sulla sicurezza idraulica del lago: il progetto strategico da 97 milioni garantirà acqua per l’agricoltura della pianura. Secondo Bordiga, invece, i rappresentanti istituzionali del territorio "ci hanno traditi, dal presidente trentino del Bim del Chiese alla Comunità montana di Valle Sabbia, avallando un progetto che nulla ha a che fare con la messa in sicurezza".
Federica Pacella