
Il piccolo è stato trasportato in elicottero all'ospedale di Bergamo dove è deceduto
Brescia, 23 giugno 2025 - Il pubblico ministero di Brescia Caty Bressanelli ha disposto l'autopsia sul corpo del bambino di quattro anni morto ieri all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era arrivato venerdì dopo essere caduto nella piscina del parco acquatico Tintarella di Luna a Castrezzato. Un atto dovuto anche perché sulla dinamica della tragedia non ci sono dubbi.
Cos’è successo
Il bambino era con il padre che lo ha perso di vista ed è finito in acqua senza saper nuotare. Quando il genitore lo ha visto, il corpicino del piccolo galleggiava esanime. Sono stati subito chiamati i soccorsi e il numero unico d’emergenza 112. Nel frattempo il genitore e gli assistenti in servizio all’impianto hanno recuperato il bimbo, ormai privo di sensi. I bagnini hanno anche tentato le manovre di rianimazione, proseguite successivamente dai soccorritori del 118 giunti sul posto. Le condizioni erano apparse immediatamente disperate e dopo due giorni in ospedale il bambino è deceduto.

I sindaci di Rovato e Castrezzato
Il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti. “Ho il cuore affranto – spiega -. Abbiamo a che fare con una famiglia splendida, che era seguita dai nostri Servizi Sociali e che si è sempre prodigata per seguire questo bambino”. Dolore e vicinanza anche da sindaco di Castrezzato, Luigi Cuneo: “Ho avuto anche io figli piccoli e una piscina in casa. Non dormivo per la paura. Posso solo esprimere la mia vicinanza alla famiglia”.
Assopiscine; serve una legge chiara
La morte del bimbo di quattro anni nel parco acquatico è "una perdita che addolora profondamente e che richiama, ancora una volta, l'importanza della prevenzione e dell'educazione alla sicurezza acquatica". Lo sostiene in una nota Assopiscine che, "nell'esprimere il più profondo cordoglio per il tragico episodio di annegamento', sollecita "una legge nazionale sulla sicurezza delle piscine". "Di fronte a tragedie come quella di Castrezzato, non possiamo limitarci al cordoglio. È il momento di agire, dichiara Ferruccio Alessandria, presidente di Assopiscine.
“Assopiscine chiede da anni una legge nazionale che imponga standard minimi di sicurezza per le piscine, come avviene in altri Paesi europei. Non possiamo più affidarci al caso o alla sola responsabilità individuale: serve un quadro normativo che metta al centro la prevenzione, la sorveglianza e l'educazione.La sicurezza in piscina non è un optional, è un dovere collettivo".