FEDERICA PACELLA
Cronaca

Liceo Arnaldo Brescia, muro contro muro: "Qui c’è un clima da guerra fredda"

Preside Tecla Fogliata accerchiata dopo il caso del bidello Gerardo, il personale ha consegnato una nota pesantissima firmata da 57 dipendenti su 70

Uscita di scuola dall’Arnaldo

È finito con un muro contro muro il Consiglio d’Istituto convocato d’urgenza ieri pomeriggio al liceo ‘Arnaldo’ di Brescia, ormai dal 10 giorni in subbuglio dopo il ‘caso Gerardo’. In realtà, la vicenda del collaboratore scolastico che sarebbe stato obbligato dalla dirigente scolastica Tecla Fogliata a pulire i vetri della sua auto (la preside ha smentito la ricostruzione, ma intanto il collaboratore procederà per mobbing e diffamazione) è ormai passata in secondo piano, mentre, giorno dopo giorno, è emersa una forte conflittualità tra la dirigente, che si è insediata a settembre con la ‘missione’ di innovare gestione e metodi di insegnamento, ed il personale, che ha consegnato una nota pesantissima firmata da 57 persone su 70.

Il Consiglio d’Istituto doveva essere l’occasione di chiarimento, ma il confronto, nonostante sia durato due ore (più un’ora e mezzo dopo la chiusura del verbale), di fatto non è mai partito. La dirigente Fogliata, che ha chiesto di non mettere a verbale ciò di cui si stava discutendo, si è rifiutata di rispondere alle domande di docenti, studenti e genitori, spiegando che non è legittimo discuterne fino al 5 novembre, giorno in cui dovrebbe finire l’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale. Avrebbe invece voluto dare la sua versione sul caso Gerardo (su cui si è già espressa subito dopo l’accaduto), ma gli altri presenti non hanno ritenuto ci fosse altro da dire. Alla richiesta di un rappresentante degli studenti di portare le prove di quanto detto dall’ispettore, la dirigente avrebbe risposto di dover dar conto solo ai suoi superiori.

A fronte del rifiuto il resto del Consiglio ha votato all’unanimità per non proseguire l’incontro, che avrebbe previsto altri 6 punti all’ordine del giorno. Il presidente del Consiglio d’Istituto, rappresentante dei genitori, ha provato più volte a moderare i toni, ma senza successo (chi era presente ha riportato che la dirigente lo avrebbe invitato a pensare agli animali, vista la sua professione di veterinario). Intanto, sono molte le famiglie preoccupate per il clima di tensione ("da guerra fredda", l’ha definita una studentessa) e per le ombre che la vicenda sta gettando sul liceo, che non sembrano destinate a placarsi presto.