FEDERICA PACELLA
Cronaca

"Io sono Gerardo", veleni al Liceo Arnaldo. Ragazzo strattonato: sale la rabbia

Brescia, la vicenda sta sfuggendo di mano alla dirigente scolastica. La scuola come una “polveriera“

Liceo Arnaldo

Brescia - Doveva essere un incontro di chiarimento con gli studenti, a cui la dirigente Tecla Fogliata voleva fosse ben presente cos’è una gogna mediatica e come l’uso improprio di riprese con i cellulari possa alimentarla. In realtà, l’assemblea che si è tenuta al liceo “Arnaldo“ prima in aula magna e poi spostata nel cortile (su richiesta degli studenti, che hanno fatto notare come l’aula magna non fosse sufficiente a garantire la sicurezza, vista la folta presenza) sembra aver sortito l’effetto di rinfocolare gli animi anche degli studenti. Dopo lo scoppio del “caso Gerardo“, lo storico collaboratore scolastico che sarebbe stato costretto a pulire il parabrezza dell’auto della preside, i ragazzi e le ragazze del liceo erano rimasti fuori dallo scontro tra dirigente e buona parte del personale scolastico, chiedendo di poter aver un clima sereno a scuola. Ieri, all’uscita, pochi hanno voluto parlare dell’incontro, ma c’è chi lo ha definito "imbarazzante". Non hanno convinto le risposte date dalla dirigente sulle ragioni dello scontro con i docenti, ma anche il motivo per cui Fogliata abbia fatto entrare nel liceo gli inviati della trasmissione “Le Iene“.

«Far entrare le telecamere di una trasmissione televisiva, in orario scolastico, non crea certo un clima sereno a scuola", commenta una studentessa. La dirigente avrebbe spiegato di non sapere chi fossero e che, in qualche modo, i giornalisti della nota trasmissione si sarebbero "insediati" nel liceo. Molto contestata dai ragazzi, inoltre, la versione della dirigente secondo cui i ragazzi sarebbero stati strumentalizzati dai docenti nella “vicenda Gerardo“ (gli studenti avevano manifestato la loro solidarietà con i post-it “Io sono Gerardo“). A turbare gli animi è stato, però, quanto accaduto attorno alle 11.45, quando, pressata dalle domande, Fogliata ha deciso di chiudere l’assemblea, scatenando la reazione contrariata dei presenti. Quando uno dei rappresentanti degli studenti ha invitato tutti a tornare in classe con calma, un compagno gli si è avvicinato per contestare tale decisione. "Ci lasciamo calpestare così?", avrebbe detto. La preside, allora, sarebbe intervenuta strattonando il ragazzo e portandolo in presidenza (in realtà usando inizialmente l’aula della segreteria). "Nessuno può mettere le mani addosso a noi studenti, figurarsi a un minorenne", evidenzia una studentessa, in una concitata riunione che si è tenuta alla fine dell’assemblea, fuori dalla scuola. Sono stati chiamati anche i genitori del minorenne e qualcuno ha avvertito anche le forze dell’ordine. Sembrerebbe che non siano stati presi provvedimenti disciplinari per il ragazzo, ma ora anche gli studenti sono in subbuglio.