
Le operazioni di spoglio delle schede
Meglio i capoluoghi delle province, ma il quorum resta comunque lontano mentre il quesito sulla cittadinanza incassa un terzo di no. Questo il quadro più locale degli esiti del referendum abrogativo nelle province lombarde, dove i cinque quesiti – quattro sul lavoro, uno sulla cittadinanza – vengono archiviati per mancato raggiungimento del quorum. A Brescia l’affluenza è stata del 26% mentre nel capoluogo si è arrivati al 34, percentuale comunque inferiore rispetto al comune di Collebeato che, con oltre il 38%, è quello dove si è votato di più.
Più alta l’affluenza nella provincia di Lecco (30%) e nella Bergamasca (28,85%), a Como è al 26,96%, mentre a Sondrio il record peggiore, con solo il 21,02% degli aventi diritti al voto andati alle urne. Tra i capoluoghi, Bergamo è al 36,59% (ma Oltressenda Alta raggiunge il 46,72%, Roncobello il 43%), Lecco si ferma al 31,58%, Como al 30,54%, Sondrio al 26,07%. Tra chi ha votato ha prevalso il sì per tutti i quesiti. Con qualche differenza, però.
Per quanto riguarda la provincia di Bergamo, i sì sui quattro quesiti relativi al lavoro oscillano dall’81 all’83%, mentre la cittadinanza in 5 anni si ferma al 57; nel Bresciano si va dall’83 all’85% di sì per i primi 4 quesiti al 62,4% per la cittadinanza; nella provincia di Como, per i primi 4 si va dall’80 all’83% di consenso all’abrogazione, mentre l’ultimo quesito incassa solo il 59% di sì; analoga la fotografia della provincia di Lecco (63% i sì sulla cittadinanza) e di Sondrio (63,4% di sì sull’ultimo quesito). "Ciò che più spiace è constatare che prevalgono, purtroppo anche tra i più giovani, indifferenza o ineluttabilità verso ciò che riguarda il bene comune", è uno dei primi commenti, arrivato dalle Acli bresciane.
"Tra tatticismi e inviti diretti a non andare a votare – il parere di Action Aid, che aveva promosso la partecipazione al referendum – il risultato ottenuto è stato di rendere vincente la mancata responsabilità di partecipare al processo democratico. Continueremo a percorrere tutte le strade necessarie per ottenere la Riforma".
Federica Pacella