Caso Yara, la moglie di Bossetti attacca: "Preso un abbaglio, l'assassino è ancora in libertà"

Marita Comi difende il marito in carcere dallo scorso giugno: confermo che è innocente

Marita Comi negli studi di Matrix (Ansa)

Marita Comi negli studi di Matrix (Ansa)

Bergamo, 9 ottobre 2014 - "Hanno preso un abbaglio, Massimo è innocente". Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, difende il martito in carcere dalla scorso 16 giugno per l'omicidio di Yara Gambirasio. "Sostengo e confermo che mio marito è innocente, dopo tutto quello che è successo hanno preso un abbaglio e l'assassino è ancora in giro", ha detto la donna durante la registrazione di Matrix, la trasmissione di approfondimento in onda su Canale 5.  La donna ha quindi raccontato gli attimi dell'arresto: "Dalla faccia era sconvolto. Lui è muratore, stava gettando la soletta, era nel bitume fresco, non poteva scappare. L'hanno ammanettato subito e gli hanno detto: non parlare, non dir niente, non guardarci in faccia".

Riguardo all'apparente imperturbabilità di Bossetti durante l'arresto, interpretata come un indizio di colpevolezza, Comi ha invece detto che il marito "era sconvolto, non sapeva dove guardare, non era lui". Una volta arrivato in caserma, poi, Bossetti avrebbe sentito la folla all'esterno che invocava la pena di morte. "Mi è dispiaciuto che li abbia sentiti", ha commentato la moglie. Ester Arzuffi intanto, madre del presunto assassino di Yara, continua a sostenere che il vero padre di suo figlio sia Giovanni Bossetti, e non come invece sostengono gli inquirenti Giuseppe Guerinoni. A chi credere allora? "Io credo a Ester per adesso. Io le credo - ha chiarito la donna -, anche per rispetto di mio marito, perché è sua madre. Io le credo, poi vedremo. Nessuno aveva mai avuto dei sospetti in famiglia".

Gli inquirenti sarebbero poi incorsi in un "equivoco" nell’interpretare un foglietto sul quale Massimo Bossetti aveva annotato dei nomi di ragazze con accanto quelli che sembravano numeri di telefono. Il muratore, nel corso di un interrogatorio davanti al pm Letizia Ruggeri, aveva spiegato che quelli non erano numeri di donne ma un modo di annotarsi pin della carta di credito e altri, nel timore che perdesse il portafogli. "Ne ho anche io uno uguale scritto da lui - ha raccontato la donna -.  Lo ha scritto lui". La moglie ha poi mostrato il foglietto. Poi ci sono quelle accuse sulle presunte attenzioni di Bossetti verso ragazzine minorenni, ma anche su questo punto la moglie del muratore di Mapello non ha dubbi: "Se questo fosse stato vero io avrei pensato prima di tutto a difendere le due bambine - ha detto a Matrix - No. Questa cosa io non l'avrei mai accettata''.