Sandra Fratus uccise il compagno con una coltellata al cuore: il pm chiede 21 anni. Lei piange in aula

Morengo (Bergamo), la donna viveva con il 30enne nigeriano tra botte e stupefacenti. I legali della difesa chiedono l’assoluzione per legittima difesa

Sandra Fratus

Sandra Fratus

Bergamo – Non riesce a trattenere le lacrime. Seduta accanto ai suoi difensori, Sandra Fratus, 55 anni, piange quando testimonia suo figlio Nicholas. Piange quando il pm Emma Vittorio, al termine della sua requisitoria, ne chiede la condanna a 21 anni con le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante della convivenza.

Omicidio di Morengo, 26 novembre 2022: Sandra Fratus uccide con un’unica coltellata al cuore il compagno nigeriano Ernest Emperor Mohamed, 30 anni. Il pm ha escluso che all’imputata si possa riconoscere la scriminante della legittima difesa: mancano l’attualità dell’offesa e la proporzione, ha sostenuto.I legali della donna, Vanessa Bonaiti e Pietro Ferrari, hanno invece invocato l’assoluzione proprio per legittima difesa. "Ha percepito il pericolo per le botte di quel giorno e dei mesi precedenti", hanno detto, ricapitolando il difficile contesto di convivenza, anche alla luce dell’uso di sostanze stupefacenti. La prossima udienza in Corte d’assise (presidente Giovanni Petillo, a latere il collega Stefano Storto) il 14 giugno e potrebbe esserci anche la sentenza.

Il figlio della donna è stato il primo ad arrivare sulla scena del delitto. Era stata la madre a chiamarlo la sera dell’omicidio. Non approvava la loro relazione e lo ha detto in aula. Ha raccontato delle volte che aveva visto quell’uomo colpire la madre con un pugno, delle continue liti della coppia. E del fatto che lei non avesse mai voluto denunciarlo "perché – ha spiegato Nicholas - era innamorata e non voleva gli succedesse qualcosa".

Ma ha parlato anche degli aiuti economici che dava a sua madre per l’appartamento, anche se "non ero d’accordo che stessero insieme, facevano uso di sostanze stupefacenti, e se devo pagare l’affitto per due che lavorano e usano i soldi per andare a drogarsi". Lui, quella sera, era arrivato a casa della madre dopo una sua telefonata intorno alle 23.30: "Corri, corri, questa volta è proprio fuori di sé", le parole della donna mentre in sottofondo si sentiva trambusto. In casa ha visto il compagno della madre seduto in terra, la testa poggiata sul divano. Lei che gridava disperata. Il giovane ha chiamato i soccorsi e con la madre hanno cercato di rianimarlo, fino all’arrivo del 118. Dai banchi della difesa è stata invocata l’assoluzione perché "non voleva uccidere la persona che amava e ama tuttora", ha rimarcato l’avvocato Bonaiti.