Omicidio Morengo, uccide il compagno con una coltellata: "Ero stanca di prendere botte"

Convalidato l’arresto di Sandra Fratus, 51 anni, per aver ucciso Ernest Emperor Mohamed, 31. Le offese e lo schiaffo dell'uomo, il tragico epilogo, la chiamata ai soccorsi: "Non l'ho fatto apposta, salvatelo"

Ernest Emperor Mohamed e Sandra Fratus

Ernest Emperor Mohamed e Sandra Fratus

Bergamo, 1 dicembre 2022 - Due vite ai margini che si sono incrociate, ognuna col proprio carico di problemi. Storie di personalità fragili che cinque anni fa hanno deciso di condividere l’appartamento in via Umberto I a Morengo, teatro del delitto venerdì sera. Una relazione dove a subire era sempre lei, Sandra Fratus, 51 anni, originaria di Romano di Lombardia, due figli grandi da una precedente relazione. Spesso umiliata, offesa, picchiata, maltrattata ma sempre insieme a Ernest Emperor Mohamed, 31 anni, nigeriano, con precedenti. Si parlava anche di matrimonio.

"Scusa, ho sbagliato: salvalo"

Ora lei è in carcere con l’accusa di aver ucciso il compagno al culmine dell’ennesima lite, dopo aver assunto cocaina. Ha afferrato un coltello quando lui le ha sferrato uno schiaffo in faccia, rompendole gli occhiali. Una coltellata al petto, poi ha chiamato i soccorsi. "Scusa, ho sbagliato. Non l’ho fatto apposta, salvatelo", gridava mentre l’infermiera del 118 praticava invano il massaggio cardiaco.

Convalidato l'arresto

Omicidio volontario aggravato dal fatto che i due convivessero. Il gip ha convalidato l’arresto. Per ora la 51enne, assistita dall’avvocato Vanessa Bonaiti, resta in carcere. Sandra e Ernest si erano conosciuti in treno, nel 2017 e avevano iniziato a frequentarsi. Lui era andato per un periodo in Francia, dov’era stato in carcere per spaccio di droga. A maggio era iniziata la loro convivenza a Morengo. I due spesso litigavano, anche quella maledetta sera. All’origine, la rottura del cellulare di Sandra da parte della vittima. I vicini lo hanno sentito gridare, aveva un tono di voce alterato. Lui che esce di casa, lei che lo segue e lo invita a tornare dentro: "Non andare via, resta".

Droga e alcol

Qualche minuto dopo dall’appartamento proviene un gran trambusto, rumori di vetri infranti: da lì a poco il tragico epilogo. Si diceva, una vita ai margini. Sandra Fratus non lavorava. Spesso alle sue spese provvedeva il figlio Nicholas, 23 anni. Ma i soldi che dava alla madre, lei li utilizzava per la droga. Quel giorno Ernest era uscito di casa al mattino per recarsi a Novara per l’esame della patente. Era rientrato a sera, visibilmente alterato: aveva bevuto con gli amici. Lei lo aspettava, aveva preparato la cena. Hanno discusso, lui l’ha offesa e poi in cucina (nel frattempo il figlio di lei stava parcheggiando) le ha sferrato uno schiaffo al volto.

"Ero stanca di prendere botte"

"Ho sentito dolore e subito dopo ho afferrato il coltello. Ero stanca di prendere botte, quando ho visto gli occhiali a terra ho preso il coltello". Si scaglia contro Ernest, che perde sangue. Sandra e il figlio tamponano la ferita e cominciano il massaggio cardiaco. Troppo tardi. Lunedì mattina verrà effettuata l’autopsia. L’incarico è affidato al medico legale Matteo Marchesi. Intanto i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno rintracciato i parenti della vittima (da qui anche il ritardo per l’esame) che ora potranno nominare un consulente di fiducia, in quanto parti offese.