Bergamo, scritte no vax sul muro del primo centro vaccinale della Lombardia. Il sindaco: “La telecamere hanno ripreso tutto”

Gli atti vandalici sono comparsi al Palaspirà di Spirano. Anche Calderoli condanna il gesto: “Offesa un’intera comunità”

La targa commemorativa imbrattata

La targa commemorativa imbrattata

Spirano (Bergamo), 15 marzo 2024 – Dopo i gesti vandalici a firma di no vax sulle sedi di Pd e Cgil a Crema e quelli del cimitero di Busto Arsizio, altre scritte contro la campagna vaccinale sono comparse sui muri del Palaspirà, a Spirano. Non si tratta di un luogo casuale ma del primo centro vaccinale operativo in Lombardia, oggetto l’altra notte di un grave atto vandalico.

"Questo gesto deplorevole - ha dichiarato il sindaco Yuri Grasselli - rappresenta un vile attacco alla struttura stessa e alla nostra comunità. Queste persone senza coraggio e senza dignità hanno non solo danneggiato il Palaspirà, ma hanno anche offeso gli Alpini, danneggiando i loro simboli e quelli delle associazioni locali. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutto e stiamo lavorando a stretto contatto con le Forze dell'ordine per identificare i colpevoli".

Il Palaspirà vandalizzato a Bergamo
Il Palaspirà vandalizzato a Bergamo

Anche il consigliere regionale leghista Giovanni Malanchini ha commentato il gesto definendolo “ignobile e codardo”, che “offende non solo la gente di Spirano, ma l'intera comunità lombarda, un'offesa a tutte queste persone e alle loro famiglie che hanno sofferto a causa della pandemia. L'uso di atti vandalici per imporre le proprie opinioni non solo è inaccettabile, ma dimostra un totale disprezzo per i valori fondamentali su cui si fonda la nostra comunità”.

Malanchini auspica che i responsabili vengano presto identificati: proprio lunedì 18 marzo celebra la giornata in ricordo delle vittime del Covid e quanto accaduto non può essere accettato. 

Il commento di Roberto Calderoli

Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli ha commentato la vandalizzazione del palazzetto che durante la pandemia era stato hub vaccinale: "Certi gesti non si possono considerare bravate o proteste; certi gesti sono offese, gravi. I colpevoli di questo gesto hanno voluto offendere una comunità intera.

E lo ha fatto imbrattando la targa che ricorda come, grazie al lavoro di tanti volontari e del personale sanitario, sono stati somministrate oltre 150mila dosi vaccinali tra il 2021 e 2022, salvando così migliaia di vite".

Si può riparare lo sfregio materiale ma lo sfregio morale, ha concluso Calderoli, non si può ripagare.