
L'area della ex Reggiani in via Legrenzi a Bergamo, nelle vicinanze dello stadio
BERGAMO – I vertici di tre associazioni sindacali bergamasche hanno scritto una lettera al prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, per chiedere un confronto urgente che possa individuare delle misure per affrontare la situazione di “degrado” e “pericolosità sociale” nell’ex Reggiani, dove giovedì 26 giugno, tra gli spazi abbandonati dell’ex fabbrica tessile è stata trovata senza vita Vika, ragazza ucraina di 14 anni. La comunicazione è firmata dai segretari provinciali di Fns Cisl, Uil Pa e Conapo (rispettivamente Matteo Cavalletti, Gabriele Di Marzo e Enzo Sinaguglia).
“La circostanza – scrivono i sindacalisti nella lettera – è purtroppo epilogo di una lunga catena di eventi che hanno richiesto sempre l’attivazione degli enti istituzionali per fare fronte alle numerose richieste di soccorso che raggiungono ormai il numero annuo di circa 60 interventi tra incendi, soccorsi persona e interventi tecnici”. Il calvario dell’area Reggiani si protrae da 17anni, e negli ultimi 3 anni c’è stata un’impennata nel numero di interventi.
“Non c’è punto dello stabilimento – continua la lettera – dove le squadre dei vigili del fuoco non abbiano operato in contesti di totale degrado e in condizioni in cui il limite della sicurezza per gli operatori è stato ampiamente superato – denunciano i segretari provinciali delle tre sigle -. In più, il numero di uomini e mezzi impegnati a fronteggiare interventi quasi ‘annunciati’ toglie risorse e mette in grande difficoltà il dispositivo di soccorso tecnico urgente provinciale”.
“Apprezziamo gli sforzi che fino ad ora sono stati posti fatta, ma dobbiamo constatare la necessità di una forte presa di posizione da parte dell’Autorità di Governo del territorio”, continua la nota. Dopo le sollecitazioni del personale, lo scorso 14 giugno la segreteria Fns Cisl aveva inviato una comunicazione al dirigente del comando dei vigili del fuoco di Bergamo per capire quali sforzi fossero in atto per risolvere il problema: “La risposta della dirigenza è arrivata il 26 giugno: l’ingegnere Vincenzo Giordano assicurava che la questione Reggiani era in via di risoluzione grazie ad un’ordinanza comunale che fissava in 90 giorni il termine per rimozione e smaltimento rifiuti a carico del curatore fallimentare. La sera stessa è stato rinvenuto il corpo privo di vita dell’adolescente”.
Mercoledì 2 luglio, denunciano i sindacati, i vigili del fuoco sono intervenuti nuovamente a supporto delle forze dell’ordine per la presenza di persone sui tetti dello stabilimento abbandonato. “Chiediamo con urgenza – concludono Cavalletti, Di Marzo e Sinaguglia – un incontro con il prefetto per un confronto che possa produrre effetti tangibili a preservare la pubblica incolumità, per una miglior tutela dei soccorritori e un contenimento del danno ambientale e dell’impatto sociale generato dall’abbandono dell’area”.