Terno d’Isola, 17 agosto 2024 – Sarà risentito nei prossimi giorni, per la terza volta, Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni. L'Idraulico, 37 anni non è indagato e il suo alibi è stato confermato da alcune telecamere della zona: la notte del delitto era nella loro casa di Terno d'Isola e non è mai uscito. Gli inquirenti lo avevano già sentito la notte dell’omicidio e poi ancora nei giorni scorsi per cinque ore. È ora previsto che venga di nuovo sentito, così come altre persone legate a Sharon e a residenti della zona, nell'ambito delle indagini sul delitto, al momento senza un responsabile. Nel frattempo è emerso anche che la notte dell'omicidio le telecamere di Terno hanno inquadrato anche una persona che si aggirava in bicicletta: ora i carabinieri la stanno cercando, non perché si sospetti possa essere il killer, ma perché potrebbe fornire elementi utili alle indagini, qualora avesse visto qualcosa.
L’obiettivo di carabinieri e magistratura, da quella notte fra il 29 e il 30 luglio scorsi, è quello di trovare il killer in tempi brevi, perché non faccia male ad altre persone e perché venga fatta giustizia: ma per i genitori di Sharon Verzeni rimane il vuoto che ha lasciato la tragedia della morte della figlia, che a 33 anni è stata accoltellata per le strade del suo paese inspiegabilmente e senza che nessuno vedesse qualche dettaglio. Bruno Verzeni ha cercato di descrivere la difficoltà di queste ultime settimane in una lunga intervista rilasciata a Repubblica; “Sharon era una ragazza semplice, solare. Aspettavo il momento di accompagnarla all'altare, si sarebbe sposata l'anno prossimo. Ma quel momento non arriverà mai. Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca. Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro. E spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto''.
La 33enne, morta per quattro coltellate, di cui tre alla schiena e una al costato, ha fatto solo in tempo a chiamare i soccorsi prima di perdere i sensi e svenire per terra, dove viene trovata da due passanti: da quel momento, dalla notte tra il 29 e il 30 luglio per Terno d’Isola non è più la stessa quotidianità di prima, perché, dicono i cittadini, “un assassino è tra di noi".
Le ultime parole di Sharon ai genitori
''Sharon stava bene ed era contenta - ha sottolineato il padre Bruno -. Le volevamo bene, ci manca tanto''. L'ultima volta che l'ha vista è stata qualche giorno prima di partire con la moglie per le vacanze a Cagliari. ''Lei ha fatto una battuta perché sua mamma si era fatta male sulle scale mobili. Le aveva detto: attenta alle scale mobili. L'ultima battuta che ha fatto. Poi in viaggio l'abbiamo sentita con i messaggini su WhatsApp. Le solite cose. Eravamo molto uniti, avevamo appena festeggiato il suo compleanno a casa sua, il 6 luglio. Anche lei e Sergio dovrebbero essere in ferie adesso, il 16 agosto dovevano partire per la Grecia''.
Sergio, compagno della donna da 16 anni e convivente da 3, finora è stato difeso a spada tratta dai genitori di Sharon nonostante, per prassi, è stato più volte convocato in caserma dai carabinieri come persona informata sui fatti.
La pista di Scientology
“Noi lasciamo lavorare gli inquirenti tranquillamente – ha sottolineato ancora il padre –. Speriamo che riescano a trovare qualcuno che abbia il coraggio di dire quello che ha visto. Non metto il carro davanti ai buoi, magari è proprio vero che a parte quelle tre persone che l'hanno soccorsa non c'era in giro nessuno''. Bruno Verzeni spera inoltre che i test del Dna avviati portino i frutti sperati, come fu per il caso di Yara Gambirasio, un rebus fino a che non si scoprì la compatibilità tra il Dna di Ignoto 1 e quello di Massimo Bossetti. "Io sono contento se lo trovano. Non solo perché sia fatta giustizia, per il massimo della pena… Per me la cosa veramente importante, insomma quello che mi dispiace di più è che questa persona possa fare del male a qualcun altro".
Sulle voci che parlano di un avvicinamento della figlia a Scientology, spiega: ''Lei lavorava lì al bar e i proprietari sono di Scientology. Le avevano proposto di fare un corso, inizialmente sull'essere positivi al lavoro. Poi, ultimamente, la sua amica del bar le aveva proposto un corso di rilassamento. Nulla che mi sia suonato mai strano, anzi le ho detto: se vuoi fallo, se può essere utile e ti rilassa''. Quello che è successo a Sharon non riesce a spiegarselo: ''Non so chi può essere stato, forse uno squilibrato, non lo so. Non vogliamo dare adito a cose che non sappiamo, che poi magari portano a interpretazioni strane".