Terno d’Isola (Bergamo) – Aveva attirato l’attenzione perché un giorno una pattuglia dei carabinieri lo aveva messo sotto sequestro con tanto di sigilli. Stiamo parlando del box del condominio al civico 23 di via Castegnate a Terno d’Isola, scena dell’omicidio di Sharon Verzeni. Gli investigatori erano arrivati lì dopo le prime segnalazioni. Il garage (di proprietà di un italiano) si trova all’interno rispetto alla strada. Durante la perquisizione vennero trovati dei borsoni e altro materiale.
I sospetti
Ma ad attirare l’attenzione di chi indaga era stata la presenza di una branda. E di un coltello. Chi la utilizzava per dormirci di nascosto? Ora c’è una risposta. È stato arrestato a Stezzano, in casa di connazionali, un marocchino che aveva “trasformato” quel box in una base di appoggio per lo spaccio di sostanze stupefacenti: a Terno d’Isola e non solo. Quando i militari lo hanno rintracciato addosso aveva 30 grammi di cocaina. Ha dei precedenti. Gli sono stati sequestrati due telefonini.
Gli sviluppi
Ora l’uomo, classe 1991, si trova in carcere, dopo la convalida del gip. Ma per la notte in cui è stata uccisa Sharon, quella tra il 29 e il 30 luglio, il nordafricano ha un alibi che esclude un suo coinvolgimento. E quel coltello non presenta tracce di sangue. Esce così della scena del crimine il “balordo” che era rientrato tra le “persone monitorate”.
L’inchiesta
Proseguono le indagini per arrivare all’identità dell’assassino della 33enne uccisa in strada: due settimane dopo l’omicidio tutte le piste rimangono aperte.