FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Gruppo Vitali: quei milioni usciti dalla società in liquidazione affidata a un 80enne ignaro di tutto

La Procura ha disposto il sequestro preventivo di 50 milioni ai fratelli Cristian e Massimo Vitali, dell’omonima azienda con sede a Cisano Bergamasco, sono accusati di bancarotta fraudolenta

I fratelli Cristian e Massimo Vitali

I fratelli Cristian e Massimo Vitali

Bergamo, 31 luglio 2025 – All’inizio, siamo nel 2014, ad assumere il ruolo di amministratore unico e socio della società Vita srl è Cristian Vitali. Il fratello Massimo è presidente del consiglio di amministrazione di Vitali spa e gestore di fatto della Vitali srl, dichiarata in liquidazione giudiziale il 15 giugno 2023.

Entrambi i fratelli, di Cisano Bergamasco, ai vertici dell’omonimo gruppo, sono indagati per bancarotta. Dal 2016 cambiano diversi amministratori, anche una donna (settembre 2021), per finire con l’80enne, malato di Alzheimer, rimasto in carica fino alla liquidazione della società.

Teste di legno

Sia la donna che l’anziano, come è emerso dall’inchiesta delle fiamme gialle coordinata dai pm Schininà e Rota, sono teste di legno, meri prestanomi all’oscuro di tutto, messi lì nel periodo in cui era in progetto la scissione: trasferire tutti gli asset di valore da Vita srl, 31 milioni e 577mila euro, in una nuova società creata ad hoc, la Expand srl, lasciando in quella decotta, la prima, solo i debiti. Il capitale sociale di Expand srl era stato fissato a 9milioni 985mila euro, assegnato a Cristian Vitali.

Un escavatore della Vitali spa in azione
Un escavatore della Vitali spa in azione

L’indagine

È solo uno dei passaggi dell’indagine condotta dalla Finanza con cui il gip Graziosi ha disposto il sequestro preventivo delle quote societarie – un sequestro di tipo impeditivo, perché non siano indebitamente utilizzate – possedute dai fratelli Cristian e Massimo Vitali, per un totale di 50 milioni: il 100% delle quote di Exapand srl e il 50% di della Vitali spa.

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Guardia di Finanza al lavoro

La telefonata 

Il pensionato, un giorno (dicembre 2023) riceve la telefonata della collaboratrice del curatore fallimentare che stava curando la liquidazione giudiziale di Vita srl. La collaboratrice invitava l’80enne, malato con diverse patologie, a presentarsi allo studio del curatore perché la società di cui risultava amministratore era stata dichiarata fallita. Il pensionato rimane interdetto, come a dire: “Ma di cosa stiamo parlando, che società è questa, io non so nulla”.

I progetti

Ora, dopo il sequestro delle quote di Expand srl e di Vitali spa, il gip ha nominato amministratore giudiziario il commercialista Alberto Volpi, con studio associato in centro città. Sarà lui che metterà le mani nei libri contabili delle società per la loro gestione. Anche perché la Vitali ha portato a termine e sta lavorando a progetti per milioni di euro in città e provincia: Porta sud, la stazione ferroviaria, l’ex Centro servizi di Azzano San Paolo, il collegamento autostradale Treviglio-Dalmine.