FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Schianto col quad, muore a 19 anni

NEMBRO (Bergamo) La vacanza al mare che si trasforma in un dramma. In un incidente ha perso la vita Pietro...

NEMBRO (Bergamo) La vacanza al mare che si trasforma in un dramma. In un incidente ha perso la vita Pietro...

NEMBRO (Bergamo) La vacanza al mare che si trasforma in un dramma. In un incidente ha perso la vita Pietro...

NEMBRO (Bergamo)La vacanza al mare che si trasforma in un dramma. In un incidente ha perso la vita Pietro Adobati, 19 anni, di Nembro. La disgrazia nella notte tra lunedì e ieri nell’isola di Pag (Croazia), nella località di Jakisnica, una delle destinazioni turistiche più amate dai giovani e non solo italiani, per trascorrere un periodo al mare. Secondo quanto riferito dalla Questura della Regione della Lika e di Segna, il diciannovenne era in sella a un quad quando ha perso il controllo del mezzo. Dopo aver sbandato, avrebbe invaso la corsia opposta schiantandosi contro una vettura guidata da una turista tedesca di 44 anni che non è riuscita ad evitare l’impatto con il quad. Il violento scontro ha coinvolto la parte posteriore del quadriciclo, provocando conseguenze fatali per il giovane conducente. Inutili i tentativi di rianimare il giovane da parte del personale sanitario. I genitori e i fratelli maggiori di Pietro, saputa la notizia, sono partiti per la Croazia.Pietro Adobati si trovava in vacanza con gli amici per festeggiare il diploma appena conseguito al liceo Amaldi di Alzano Lombardo. Sono stati proprio gli amici che si trovavano con lui a informare i familiari su quanto accaduto. Il diciannovennenne e la famiglia erano molto inseriti nella comunità parrocchiale e Pietro giocava da anni nella Asd David dell’oratorio di Nembro. "Era un ragazzo brillante – ricorda l’ex curato di Nembro, don Matteo Cella, che sul suo profilo Facebook ha postato un’immagine di Pietro da bambino (nella foto) e un ricordo –. Ha sempre frequentato la parrocchia, aveva preso esempio dai fratelli più grandi e dalla famiglia, che in oratorio erano delle colonne portanti".

Francesco Donadoni