
I carabinieri sul luogo della tragedia a Romano di Lombardia
Romano di Lombardia (Bergamo) – Al termine dell’intervento per spegnere le fiamme in un terreno, la terribile scoperta: il corpo senza vita di un uomo. A scoprirlo sono appunto stati i vigili del fuoco chiamati per circoscrivere un rogo.

Trappola di fuoco
La vittima è un 78enne. Sulle cause della morte al momento non si esclude nulla, ma una delle primissime ipotesi è che l'anziano possa aver cercato di spegnere le fiamme, rimanendo in trappola. Poi, probabilmente sopraffatto dal fumo e dal calore, o forse colpito da un malore, l’uomo ha perso i sensi ed è crollato a terra. Purtroppo nessuno si è accorto della sua presenza, se non dopo che l'incendio è stato domato.
L’intervento
L'allarme è scattato poco dopo le 15 di lunedì 30 giugno in via della Graffignana, nella campagna di Romano di Lombardia, in direzione di Fara Olivana con Sola. Qui, all’interno del Parco del Serio, si è sprigionato un incendio tra le sterpaglie. Giunti sul posto con tre squadre, i vigili del fuoco di Romano di Lombardia e di Treviglio si sono messi al lavoro pensando si trattasse del solito intervento estivo quando, spesso a causa delle alte temperature, scoppiano incendi di questo tipo. Purtroppo, al termine dell'intervento i pompieri hanno fatto la macabra scoperta.
Denunciata piromane a Cornalba
I carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno immediatamente avviato le indagini. Nel frattempo, i colleghi della stazione Serina, al termine di una mirata attività investigativa non collegata all’episodio di Romano, hanno identificato e denunciato una donna del paese responsabile di una serie di incendi dolosi che avevano destato forte preoccupazione tra la popolazioni a Cornalba. La donna, di circa 60 anni, provata da una particolare situazione familiare, è ritenuta responsabile di almeno sei incendi di una certa consistenza ed altri sei di lieve entità. Gli episodi si erano verificati nelle ore serali e notturne, sempre con modalità simili: fiamme appiccate con innesco rudimentale.
Fortunatamente non hanno provocato feriti, ma danni ingenti alle strutture sì e con il rischio che le fiamme si propagassero agli edifici adiacenti dove risiedono persone. Le indagini, coordinate dalla procura, supportate da testimonianze e da alcune immagini di videosorveglianza, hanno permesso ai militari di risalire all’identità dell’autrice. Alla base del gesto, secondo quanto riferito dalla stessa, vi sarebbe stato un forte stato di disagio personale. Per questo motivo è stata attivata la rete sociosanitaria del territorio per garantirle il necessario supporto psicologico.