
L’esterno del centro commerciale Pantheon, inaugurato nel 1992 e chiuso da dodici anni
Bergamo – Un centro commerciale tutto da vivere, una città di servizi ideale dove acquistare, incontrarsi, mangiare e assistere a grandi eventi, sette piani più due interrati, per oltre 40mila mq calpestabili, 70 negozi, un hotel con 90 camere e 20 suite, ristoranti, uffici e sale riunioni con la possibilità di contenere fino a 800 persone e un parcheggio per 700 veicoli. Sono le caratteristiche del primo centro commerciale cittadino, il Pantheon, inaugurato in pompa magna nel novembre del 1992, una struttura all’epoca futuristica, destinata a diventare uno dei simboli di Bergamo. Da 12 anni, però, il complesso lungo via Borgo Palazzo, nel quartiere cittadino della Celadina, è chiuso ed è diventato il ritrovo di sbandati, balordi, senzatetto e tossicodipendenti.
L’area antistante all’ex ingresso - oggi chiuso da alcuni pannelli in ferro - è costellata da poltrone d’ufficio, sassi ed estintori. Alcuni abusivi hanno preso l’abitudine di lanciarli dalle finestre, per colpire le persone che passano. “È una fortuna che nessuno finora sia stato colpito – sottolinea un residente –. Questo edificio è tornato ad essere molto pericoloso”. È tornato ad esserlo, perché l’allarme non è nuovo. Due anni fa, dopo che due youtuber erano entrati e avevano ripreso dei ragazzini che saltavano da un piano all’altro atterrando su alcuni materassi posizionati appositamente, c’era stata una sorta di stretta: la chiusura degli ingressi pedonali e carrabili, le finestre murate e le cancellate dotate di catene e lucchetti.
Ora però, a distanza di qualche anno, sono tornati ad entrarci gli abusivi. “E questo stabile – racconta un altro residente – è tornato ad essere la terra di nessuno: erba incolta nelle aiuole, la notte completamente buio, sporcizia ovunque. Il contrario esatto di quella che è la sicurezza”.
In effetti il panorama tutt’intorno è desolante: molti dei vetri degli ingressi sono infranti, le coperture sono rotte, gli ascensori abbandonati. E ciò che inquieta è la presenza degli arredi scaraventati dall’alto da mani ignote e precipitati nel piazzale davanti all’ingresso. “Per noi – sottolineano alcuni abitanti della zona – passare di lì è un rischio costante”.