FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Padre Zanotti, non ci fu violenza sessuale. Assolto il frate cappuccino della comunità Oasi7

Il religioso, presente in aula, alla lettura del dispositivo ha dichiarato: “Giustizia è stata fatta”. Era stato denunciato da un ospite della struttura da lui gestita. Il pm aveva chiesto la condanna a una pena di 6 anni

Pade Zanotti è finito a processo dopo la denuncia mossa nel 2018 da un giovane ospite di una delle sue comunità

Pade Zanotti è finito a processo dopo la denuncia mossa nel 2018 da un giovane ospite di una delle sue comunità

Antegnate, 22 maggio 2025 – Padre Antonio Zanotti assolto sia dall’accusa di violenza sessuale (perché il fatto non costituisce reato) che da quella di maltrattamenti (perché il fatto non sussiste). La sentenza pronunciata dal tribunale collegiale (presidente Ingrascì, a latere le colleghe Garufi e Mazza). Il pm Esposito aveva chiesto la condanna a sei anni per la violenza, e l’assoluzione per i maltrattamenti. La difesa, avvocato Giobbi, l’assoluzione per entrambi i reati. E dopo la lettura della sentenza ha dichiarato: “Giustizia è stata fatta”.

Frate cappuccino di 78 anni, Zanotti è finito a processo dopo la denuncia-querela mossa nel 2018 nei suoi confronti da un giovane ospite di una delle sue comunità, in questo caso la Oasi7 di Antegnate, nella Bassa Bergamasca, dove trovano ospitalità persone fragili e bisognosi. Il pm nella sua requisitoria ha accennato a una forma di “abuso, autorità da parte di padre Zanotti nei confronti del giovane ospite, una persona fragile e problematica, senza casa, senza lavoro, e con problemi di alcol e tossicodipendenza. Gli atti sessuali ci sono stati, lo dimostrano i video, i cd, le dichiarazioni della vittima che sono attendibili. Il rapporto era in questi termini: o ti sta bene così, oppure te ne vai dalla comunità. Nella comunità (il riferimento alla vittima) aveva tutto quello che gli mancava: una casa, un lavoro, i soldi, i viaggi, un impiego, Zanotti era il benefattore. E allora perché nel 2018 ha deciso di scappare dalla comunità? Perché non sopportava più gli approcci di padre Zanotti”.

La parte civile (con l’avvocato Longhi) si è associata alle richieste dell’accusa. La difesa con l’avvocato Giobbi ha sottolineato che “padre Zanotti da 50 anni si dedica con devozione ai bisognosi. Le dichiarazioni che lo accusano sono strumentali. Un procedimento che doveva essere archiviato fin dalle indagini preliminari. Un dibattimento dove è mancato il contraddittorio, e si sapeva della irreperibilità del denunciante. Non sono stati provati i reati. Sugli abusi sessuali si è trattato di generiche narrazioni fatte dal giovane ospite nella querela”.