
E' slittato il processo a padre Antonio Zanotti
Bergamo, 15 maggio 2025 – Doveva essere il giorno della discussione al processo che vede come imputato padre Antonio Zanotti, frate cappuccino di 78 anni, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di A.C. un giovane straniero ospite di una delle comunità. Dalla sua denuncia è partita l’indagine.
La discussione è slittata alla prossima udienza in agenda il 21 maggio. Quella di ieri, davanti al tribunale collegiale, è stata incentrata sulla deposizione di due testi della difesa.
La presidente della cooperativa
“Certo che mi ricordo di lui (il riferimento è al giovane ospite, ndr) era arrivato in comunità nel 2016 fino al 2018. Era un ragazzo difficile – racconta A. P. che per anni è stata, anche per sua scelta vocazionale, nelle comunità gestite da padre Zanotti, fino a diventare presidente della cooperativa –. Era problematico quel ragazzo: scappava dalla comunità e poi tornava, fino al 2018 quando è andato via. Sapevamo che era stato adottato da una famiglia italiana che ben presto lo ha lasciato in un istituto. Lui ci parlava della mancanza di una famiglia, e padre Zanotti era per lui come un padre, quello che gli è mancato. Un ragazzo problematico anche per via della sua dipendenza all’eroina e abbiamo provato a curarlo. Padre Zanotti era ossessionato da lui, era sempre presente, come un figlio prediletto”.
Il difensore, avvocato Giobbi, ha chiesto se fosse a conoscenza di avances sessuali del frate nei confronti del giovane. “No, assolutamente. Quel ragazzo era ossessionato dal sesso, se ne vantava. Quando è andato via so che ha chiamato padre Zanotti per chiedere scusa per quello che aveva fatto (il riferimento è alla denuncia, ndr)”.
La volontaria
Poi è stata la volta di F. S. maestra d’asilo “facevo volontariato, poi sono stata assunta nella Cooperativa sociale Rinnovamento. Ho conosciuto A.C. durante dei laboratori artistici. Bastava poco per farlo arrabbiare. L’ultima volta che ci siamo visti è stato in un bar di un centro commerciale. Mi aveva detto che non stava bene, poi accennando alla denuncia per i presunti abusi, ricordo che aveva aggiunto: se sapevo che succedeva tutto questo casino non l’avrei fatta”.