REDAZIONE BERGAMO

Nuovo Museo Diocesano a Bergamo, tre opere di Lorenzo Lotto per l’inaugurazione: un viaggio tra fede e bellezza

Il Città Alta, nell'antico Palazzo episcopale, restaurato accuratamente per restituirne alcuni volumi medievali e arricchito da un'area archeologica

'Pala di San Bernardino' di Lorenzo Lotto (Foto Wikipedia)

'Pala di San Bernardino' di Lorenzo Lotto (Foto Wikipedia)

Bergamo, 26 luglio 2025 – Tutto pronto per il nuovo Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo, le cui porte apriranno il 27 settembre 2025 in Città Alta, tra la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni e l'attuale Curia.

Il Museo si sviluppa su due piani, con 10 sale espositive distribuite su una superficie complessiva di 900 metri quadrati. Ha sede nell'antico Palazzo episcopale, restaurato accuratamente per restituirne alcuni volumi medievali e arricchito da un'area archeologica.

I dipinti

Nelle dieci sale distribuite su due piani sono esposte una sessantina di opere che vanno dal Trecento al Novecento (dagli scultori medievali a Lorenzo Lotto e Andrea Previtali, da Giovan Battista Moroni a Carlo Ceresa ed Evaristo Baschenis, fino a Giacomo Manzù e Lello Scorzelli) e hanno come filo comune il rapporto fra Chiesa, arte e bellezza. 

Parte saranno esposte in via permanente, altre invece, provenienti dalle parrocchie della diocesi, cambieranno periodicamente. Quelle presenti al momento dell'inaugurazione sono diverse e provengono da chiese sia cittadine che di tutta la provincia, in particolare da Albino, Almenno San Salvatore, Colzate, Ponteranica, San Giovanni Bianco, Seriate, Sorisole, oltre che dalle collezioni del Monastero di San Benedetto, dell'Archivio Storico Diocesano, del Seminario Vescovile e del Capitolo della Cattedrale.

La rotazione delle opere, coerenti per autore, epoca o stile, permette di mantenere intatto il racconto museale con il duplice obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio artistico presente sul territorio e di sottolineare l'appartenenza di questo patrimonio ad una storia comune: la storia dell'arte e della fede della diocesi bergamasca. 

Tre capolavori di Lorenzo Lotto

Fra i quadri esposti al momento dell'inaugurazione, tre capolavori di Lorenzo Lotto: la Trinità che proviene dalla chiesa di Sant'Alessandro della Croce, l'Assunzione di Maria, grande dipinto di 2 metri e 10 per 2 metri e mezzo, che si trovava nella parrocchia di Celana. E soprattutto la Madonna con Gesù Bambino in trono, San Giuseppe, San Bernardino da Siena, San Giovanni Battista, Sant'Antonio abate e angeli, conosciuta anche come 'Pala di San Bernardino' realizzata per l'altare della chiesa di San Bernardino. Questa grande opera (di 3 metri e 20 per 2,75) sarà esposta nell'Aula picta, la sala con affreschi duecenteschi ora restaurati che fu la sala delle udienze del vescovo.

Spazi conferenze e sala multimediale

Oltre alle sale espositive, il Museo offre spazi per conferenze e per attività educative, e una sala multimediale e immersiva posta proprio all'ingresso, dedicata al racconto dello sviluppo architettonico del contesto cittadino in cui il Museo si inserisce, cioè piazza Duomo e gli edifici che la circondano: la Cattedrale, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni, la Curia e il Palazzo della Ragione. Attraverso immagini e ricostruzioni tridimensionali, la sala racconta la nascita dei luoghi più simbolici della Chiesa di Bergamo.

“Un viaggio tra arte, fede e bellezza”

Soddisfatto don Davide Rota Conti, direttore Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo: "Siamo orgogliosi di poter proporre, accanto alle eccellenze della collezione, opere di così grande valore in occasione dell'inaugurazione del nuovo Museo Diocesano Adriano Bernareggi; tra queste la ''Pala di San Bernardino'' di Lorenzo Lotto, che rappresenta uno straordinario capolavoro del Rinascimento. Una meraviglia nella meraviglia, per i visitatori, visto che sarà collocata all'interno dell'Aula Picta, che con i suoi straordinari affreschi duecenteschi, in corso di restauro, è un gioiello della pittura medievale lombarda, tra i più antichi del patrimonio artistico della città”. E prosegue: “L'allestimento propone un viaggio nella bellezza dell'arte sacra bergamasca lungo 700 anni: è il proseguimento del lavoro avviato dal Vescovo Adriano Bernareggi, che nel 1961 proprio qui inaugurò il primo Museo Diocesano. Il suo impegno nella tutela e nella valorizzazione delle opere d'arte del territorio mostrava allora una sensibilità che riconosciamo come pienamente attuale: anche oggi la mission del Museo e della Fondazione Bernareggi è continuare a coltivare il legame tra arte, fede e comunità locale”.

Ha aggiunto Silvio Tomasini, conservatore Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo: “Il nuovo Museo Diocesano non si accontenta di segnalare quali sono le opere più significative presenti nelle chiese bergamasche, ma ha l'obiettivo di far comprendere la relazione che c'è stata tra fede dei bergamaschi, artisti e Chiesa di Bergamo. È il luogo in cui capire come l'ispirazione cristiana abbia guidato l'attività degli artisti in tutti i secoli, generando lavori che, con le caratteristiche loro proprie, potevano nascere solo nella nostra terra. Esponiamo alcuni capolavori a rotazione, per farli conoscere e per valorizzare il lavoro di restauro e di studio di cui spesso sono oggetto, mostrando ai visitatori che in tutta la Diocesi ci sono ancora tesori nascosti da riscoprire, e anche scalzando l'idea diffusa per cui un museo, visto una volta, è visto per sempre”.