FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Uccise a coltellate Sharon Verzeni: “Fu un delitto di piacere, voleva superare la noia”

Al processo contro Sangare, parla lo psichiatra consulente delle parti civili. L’imputato dichiarato dal perito capace di intendere

Sharon Verzeni, 33 anni, è stata accoltellata a morte da Moussa Sangare

Sharon Verzeni, 33 anni, è stata accoltellata a morte da Moussa Sangare

Bergamo – Parla lo psichiatra Massimo Biza, consulente delle parti civili. Alla precisa domanda dell’avvocato Scudieri (che assiste i Verzeni e il fidanzato di Sharon, Sergio Ruocco, tutti presenti): «Cosa ha spinto l’imputato a uccidere Sharon?». Il perito risponde: «Questo è un delitto di piacere, lo equiparo all’omicidio di un sadico. Voler provare emozioni forti». L’ imputato è Moussa Sangare, 31 anni, origini maliane, al processo in Corte d’Assise (presidente Ingrascì, a latere il collega Longobardi) con l’accusa di aver ucciso a coltellate Sharon Verzeni, 33 anni, in via Castegnate, a Terno d’Isola, la notte del 30 luglio 2024.

Per tutta la durata dell’udienza, Sangare, seduto a fianco del consulente e del suo difensore, appare distaccato, a tratti assente. A un certo punto appoggia la testa sul banco, come se volesse addormentarsi. La notte in cui ha ucciso Sharon l’imputato era capace di intendere e di volere. Ed è capace di stare a giudizio. Lo ha stabilito Giuseppina Paulillo, direttrice dell’Unità operativa complessa “Residenze psichiatriche e psicopatologia forense“ della Ausl di Parma, cui la Corte d’assise aveva affidato l’incarico.

La relazione è stata discussa alla presenza dei consulenti delle parti: Sergio Monchieri per la procura (pm Marchisio); Massimo Biza per le parti civili e lo psicologo Alessandro Calvo per la difesa, avvocato May, che aveva contestato gli esiti della perizia psichiatrica effettuata durante il processo per i maltrattamenti alla mamma e alla sorella dell’imputato (processo in cui Sangare è stato condannato in primo grado a tre anni e 8 mesi). La dottoressa Paulillo ha parlato di un individuo con un disturbo misto di personalità di tipo narcisistico e antisociale e un disturbo da uso di cannabinoidi. Ma questi disturbi, conclude la psichiatra, non sono andati a influire sulla comprensione della realtà. Una persona che ha «un senso di superficialità rispetto alla vita», anche nei confronti della famiglia e soprattutto della madre. È anche un «manipolatore»: la psichiatra spiega così la ritrattazione, dopo le tre confessioni ai carabinieri, al pm e al gip. La confessione, aveva raccontato, era il frutto delle pressioni degli inquirenti.

«Perché ha ucciso? Cercava qualcosa che lo eccitasse che gli desse una scarica di adrenalina, per superare la noia». Un tipo anaffettivo, considerazione confermata da Monchieri e Biza. «Durante i colloqui non ha mai confessato l’omicidio. Sharon non è mai stata chiamata per nome, ma solo «donna». Sangare non ha mostrato rimorsi per quello che ha fatto. «In otto ore di colloquio non ha mai manifestato rincrescimento né sensi di colpa». Biza ha precisato: «Il fatto che avesse scartato prima di Sharon delle altre vittime, dimostra una lucidità terrificante» spiega lo psichiatra che nella sua consulenza parla di «malvagità». Sia Biza sia Monchieri hanno ritenuto superflui gli accertamenti e ulteriori esami richiesti da Alessandro Calvo, psicologo e consulente della difesa: secondo quest’ultimo il disturbo della personalità sarebbe «idoneo a compromettere la capacità di intendere e volere».

«Sospettavamo già fosse capace di intendere e volere, il nostro perito lo ha confermato. Il dolore resta: non proviamo rancore ma grande dolore», è il commento all’uscita del tribunale da parte di Bruno Verzeni, papà di Sharon. Mentre il difensore di Sangare ha detto: «Il processo va avanti, non concordiamo con le conclusioni della perizia: abbiamo depositato le nostre valutazioni. I disturbi accertati e il grave stato di tossicodipendenza in cui si trovava l’imputato sono circostanze in grado di portare all’incapacità». Nella prossima udienza, il 10 novembre, parleranno i familiari di Sharon e lo stesso Sangare.