FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Morto risucchiato da motore, quei tormenti prima del dramma: “Ma l’aeroporto di Orio è sicuro”

Bergamo, inquirenti al lavoro per ricostruire lo stato mentale di Andrea Russo nei giorni precedenti al blitz. Faro dei pm sulle procedure. L’Enac: nessuna falla nei protocolli. I sindacati: un Osservatorio sullo scalo

La 500 rossa con cui Andrea Russo ha raggiunto lo scalo Sopra il velivolo che l’ha risucchiato Diversi i voli cancellati

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Orio al Serio (Bergamo), 10 luglio 2025 – Nell’ultimo periodo, addirittura negli ultimi giorni, Andrea Russo, 35 anni, di Calcinate, era tormentato. C’era qualcosa che lo perseguitava al punto da decidere di farla finita con un suicidio choc? Lavoro per gli inquirenti. Il 35enne lunedì mattina è arrivato in auto contromano all’aeroporto di Orio al Serio. Ha lasciato la sua 500 (all’interno gli investigatori hanno trovato integratori, mozziconi di sigarette, e attrezzi per il lavoro, ma non sostanze stupefacenti) e si è messo a correre. Un poliziotto ha cercato di rincorrerlo. Andrea Russo è entrato nello scalo, si è avvicinato a una addetta alle informazioni e biglietteria, e agitando le braccia ha pronunciato frasi sconnesse e farneticanti al punto che la donna non ha memorizzato. Poi, correndo come un forsennato, ha raggiunto la pista, l’Airbus A 319 della linea low cost Volotea con destinazione Oviedo, in fase di rullaggio. L’ultimo, drammatico frame ha ripreso il 35enne mentre, camicia mezze maniche e calzoni corti, mette in atto il ’piano’: si getta sulla turbina.

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Andrea Russo: una vita complicata 

Una vita, quella di Andrea Russo, complicata, segnata da difficoltà personali (era stato ospite di una comunità). Nell'ultimo periodo sembrava aver imboccato la strada giusta per rimettersi in carreggiata. Lavorava, si era trasferito a Mornico al Serio con uno zio, a casa del fratello. La procura (pm Aloisio) ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, un atto dovuto per poter iniziare un'inchiesta. Non verrà disposta l'autopsia, ma verrà effettuato un’accertamento tossicologico. Il telefonino non è stato ancora trovato. Nessun biglietto lasciato. Per completezza d'indagine verrà passato al setaccio il percorso compiuto da Russo in auto per verificare le sue condizioni.

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Per Enac nessuna falla a Orio

Intanto Enac (ente nazionale per l’aviazione civile) con le parole del presidente Pierluigi Di Palma, sulla vicenda ha chiarito: «Non emergono situazioni di difficoltà infrastrutturale all’aeroporto di Orio al Serio», risponde Di Palma alle critiche mosse nei confronti dello scalo bergamasco, in seguito alla tragica morte. «Quello che è accaduto – spiega il numero uno dell’Enac – rientra in un presidio infrastrutturale coerente con la normativa»: dopo aver chiesto alla direzione territoriale una relazione dettagliata sull’accaduto, non sarebbero dunque emerse falle nella sicurezza secondo quelli che sono i protocolli in vigore, senza alcun buco. «In base alla relazione – continua ancora Di Palma – valuteremo se ci sono interventi da fare ma non abbiamo alcuna preoccupazione sulla sicurezza della struttura aeroportuale. La sicurezza del trasporto aereo non è stata a rischio». Detto più chiaramente: «Il presidio di sicurezza ha funzionato e non ha mostrato buchi». Insomma, per Enac nessuna falla.

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La posizione del sindacato 

E sulla questione sicurezza all’aeroporto è intervento il sindacato. «La struttura di Orio al Serio è ormai sovradimensionata rispetto alle reali capacità gestionali – ha dichiarato Paolo Turani, segretario generale della Filt Cgil di Bergamo –. Il personale è insufficiente, e non viene messo nelle condizioni di garantire la sicurezza, soprattutto in situazioni straordinarie come quella di ieri». «Oggi speriamo di poterci sedere a un tavolo e discutere seriamente dei temi della sicurezza, che vanno dalla tutela dei passeggeri alle problematiche che poniamo da tempo anche sulle aggressioni, che purtroppo subiscono i dipendenti, e che sono sempre più frequenti – scrive in una nota la Fit Cisl –. Chiediamo al gestore aeroportuale e alle istituzioni di creare il prima possibile l’Osservatorio da noi richiesto ormai da troppo tempo».